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28 nov 2012

BORGO VENEZIA DICE NO AL GIOCO D'AZZARDO

BORGO VENEZIA DICE NO AL GIOCO D'AZZARDO
Nel giro di pochi giorni due eventi per sensibilizzare sui pericoli del gioco d'azzardo:
Giovedi 22 novembre un icontro sul tema organizzato da Prospettiva Famiglia. Si rinvia al sito della Rete di agenzie educative della zona est di Verona per un breve resoconto:
Dopo pochi giorni il Consiglio della Sesta Circoscrizione, all'unanimità, approva un o.d.g. a firma del Gruppo del PD e del sottoscritto di cui vi riporto il contenuto.
Potrebbe apparire fumoso, pretestuoso o velleitario ... NOI il nostro piccolo contributo l'abbiamo dato !!!



Premesso che:
- L’Art. 47 della Costituzione italiana al 1° capoverso, recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito”; Tuttavia,quanto attuato in materia di gioco d’azzardo dai vari governi che negli anni si sono succeduti, appare indirizzato in maniera diametralmente opposta rispetto ai dettami della Carta;
- mentre la recessione e la crisi economica e finanziaria dilagano in maniera dirompente, esiste, in Italia più che altrove, un’Industria che sembra non conoscere battute d’arresto:quella del Gioco d’azzardo, giacché il fatturato del comparto, rappresenta oggi la terza industria nazionale dopo Eni ed Enel ed il nostro Paese ai primi posti, in Europa , per spesa pro capite nel gioco;
- il gioco d’azzardo è un settore in cui sono sempre più presenti le organizzazioni criminali. Si tratta, in buona sostanza, di uno strumento appetibile e assai funzionale per esercitare la pratica dell’usura e per riciclare, nell’economia legale, il denaro sporco. Molteplici sono, a tal proposito, le inchieste istruite dalla magistratura e dalla Commissione parlamentare antimafia riguardo al fenomeno. I dati ufficiali illustrano chiaramente il valore del business: il solo gioco legalizzato ha sviluppato nel 2011 un fatturato di 80 miliardi di euro – un aumento del 31% rispetto al 2010 (dati AAMS) – e altri 10 miliardi, secondo le stime, provengono dal gioco illegale. Inoltre, stante i dati del CNR di Pisa, il 3,3% della popolazione adulta manifesta atteggiamenti problematici rispetto al gioco d’azzardo;
- il mercato del Gioco d’azzardo non produce ricchezza e soprattutto non crea cultura né tantomeno progresso nei confronti del tessuto sociale, ma genera evidenti danni anche alla rimanente economia reale. Consentendo, questo sì, a un numero modesto di concessionari ,cui lo Stato ha affidato la conduzione del comparto,di trarre benefici pecuniari oltremodo copiosi , complice spesso anche una tassazione agevolata;
- il proliferare pressoché incondizionato delle sale da gioco, delle sale scommesse, e più in generale dell’intera offerta, in ascendente espansione anche in molti esercizi commerciali della città, sta affermando una ragguardevole deriva socio - economica del territorio;

Verificato altresì che :
- esposti al rischio della dipendenza da gioco patologico sono soprattutto i soggetti più deboli del tessuto sociale. I quali, anche a causa dell’invasività dell’offerta del Gioco - che spesso si manifesta attraverso pubblicità mendaci- identificano nell’azzardo,una possibile via d’uscita dai problemi e dall’emarginazione;
- la dipendenza da gioco si collega talvolta ad altre dipendenze, come l’abuso di alcool o l’assunzione di sostanze stupefacenti. Producendo, in definitiva, gravi conseguenze riguardo lo stato di salute dei soggetti affetti dalla stessa, unitamente alle ricadute negative in ambito familiare e sociale;
- l’assuefazione da gioco favorisce, in siffatte circostanze, l’alienazione dalla realtà di chi soffre di questo disturbo inducendolo a comportamenti illegali quali furti, frodi, ricerca ossessiva del denaro e foraggiando talora, la criminalità organizzata;

Considerato infine che:
- in data 05 Settembre u.s. il C.d.M attualmente in carica, su proposta del Ministro della Salute Dr.Balduzzi, dopo anni di reiterata inerzia, abbia finalmente deciso di legiferare in merito alla grave deriva che il comparto del Gioco d’azzardo, per come è strutturato, sta insinuando nel Paese; gravando, a pieno titolo, in termini di costi sociali, economici nonché psicologici palesemente determinati da una diffusione invasiva dei più diversi giochi d’azzardo;
- Ciò è stato reso possibile soprattutto grazie alle molteplici sollecitazioni, pervenute all’Esecutivo, da: Enti locali, strutture sanitarie, associazioni impegnate nel volontariato sociale ,unitamente alla caparbietà di alcuni parlamentari che, nel corso dei mesi, hanno prodotto proposte di legge organiche in materia di contrasto al Gioco d’azzardo;
- tuttavia, come denunciato anche dai soggetti promotori della campagna nazionale di sensibilizzazione “Mettiamoci in gioco” ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, AVVISO PUBBLICO, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, FEDERCONSUMATORI, FEDERSERD, FICT, FITEL, FONDAZIONE PIME, GRUPPO ABELE, INTERCEAR, LIBERA, UISP, le misure di contenimento inserite nel Decreto, appaiono deboli nel suo insieme. Le limitazioni contenute nello stesso infatti, non consentono di arginare, concretamente, le storture che l’offerta sta sempre più affermando nei territori. Ad esempio per ciò che concerne il contrasto agli interessi malavitosi. Non di meno ciò che riguarda i limiti di introduzione di nuovi giochi d’azzardo. E ancora: nuovamente sono rimasti inascoltati gli appelli dei sindaci e degli Enti locali che, a giusta ragione, rivendicano un legittimo e diretto coinvolgimento rispetto alla presenza e alla ubicazione delle sale scommesse e delle sale da gioco nei territori. Lo stesso dicasi per ciò che riguarda l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Lea (livelli essenziali di assistenza) che ad oggi non è accompagnato da una copertura finanziaria;
- alla luce di quanto sopra descritto, si rende pertanto necessaria una mobilitazione che sia la più ampia possibile, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni di ogni ordine e grado , col fine ultimo di contenere le distorsioni che il Comparto sta incuneando nel tessuto sociale;
Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio della XXX circoscrizione: da mandato ( impegna il ) al Presidente di farsi portavoce presso il Comune di Verona per:
- vietare nelle strutture comunali date in concessione (circoli sportivi, bar, circoli ricreativi ecc.) l’installazione, nonché la presenza, all’interno delle stesse, di macchine per il gioco d’azzardo elettronico New Slot, Vlt o macchinette similari;
- proporre che le attività, intese come sale da gioco, sale scommesse, ma più in generale tutte le attività assimilabili al gioco d’azzardo, siano ubicate in spazi distanti almeno 300 metri da luoghi sensibili: scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione, caserme, Ospedali, Supermercati , strutture pubbliche , aree a verde;
- sensibilizzare il Comune affinché , attraverso le Aziende sanitarie AUSL promuova percorsi di recupero per coloro che soffrono la dipendenza da gioco;
- che si faccia parte attiva affinché, attraverso l’istituzione di tavoli di lavoro con i soggetti deputati all’ordine pubblico e alla sicurezza: Polizia di Stato, Polizia municipale, Guardia di Finanza, Carabinieri, si operi per il contrasto alle pratiche di Gioco illecito nonché alla osservanza di divieto di Gioco ai minori di anni 18;
- sollecitare l’Amministrazione comunale affinché si faccia carico della realizzazione di appositi corsi formazione, attraverso il coinvolgimento di personale qualificato (medici, polizia di Stato ecc) destinati agli esercenti e agli operatori del Settore, con la finalità ultima di renderli edotti rispetto alla degenerazione che l’offerta smisurata del Gioco d’azzardo sta arrogantemente introducendo nei territori;

A seguire la firma del capigruupo del PD Giacomo Marani ( altri consiglieri del PD) e del Capogruppo UDC Andrea Salandra
                                                              (il documento è stato approvato all'unanimità)

Sull'argomento anche un mio precedente post

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