A tutti gli amici e, soprattutto ai parenti lontani una Pasqua serena e di pace !!
Un modo per condividere con gli amici l'attività nel Quartiere.. e non solo!
Benvenuti nel mio blog
Un organo di democrazia, di partecipazione e dialogo.... l'Agorà dove c'è sempre qualcuno disponibile ad ascoltarti. Esprimiti senza timori !! Anche attraverso i sondaggi quando vengono proposti (vedi fondo pagina)
27 mar 2013
15 mar 2013
CIRCOSCRIZIONE 6: il mio atteggiamento collaborativo non ha più senso
Va bene un’opposizione responsabile, accordi programmatici, ecc. : ma non intendo più essere preso in giro.
Rompo ogni rapporto con questa maggioranza dopo che questa ha calpestato e rinnegato il proprio programma.
Sin dall’inizio ero contrario alla linea comunale, solo per senso di responsabilità mi ero astenuto sul documento programmatico su cui pure avevo riscontrato aperture nei confronti di tutti i Consiglieri, indipendentemente dalla appartenenza politica.
Vi avevo rilevato la volontà di risolvere alcuni problemi del quartiere (Ceolara, Sistemazione giardini, Autobus per Distretto ed Ospedale. di B.go Roma, Valorizzazione del ruolo delle Circoscrizioni, ecc,). La marcia indietro sulla Ceolara e lo scarso impegno a risolvere gli altri problemi, non giustificano più tale posizione. Il mio atteggiamento collaborativo non ha più senso.
Riguardo alla Ceolara mi riservo di andare a verificare l'entità del veto imposto dalla Sovrintendenza che, secondo autorevoli esponenti della Circoscrizione "NON sta facendo il bene di un quartiere ma solamente con la burocrazia sta impedendo di fatto il recupero di un immobile per il quale erano già pronti i fondi".
A me non basta l’impegno informale a non alienare l’immobile, pretenderò un intervento radicale atto a bonificare una zona ormai riconosciuta come il “centro” del Borgo e per questo molto frequentata. Mi riservo di verificare presso la Sovrintendenza i termini del veto sull’area Ceolara ed eventuali margini di intervento. Che l’area rimanga in quello stato non conviene a nessuno, nemmeno alla Sovrintendenza.
Rompo ogni rapporto con questa maggioranza dopo che questa ha calpestato e rinnegato il proprio programma.
Sin dall’inizio ero contrario alla linea comunale, solo per senso di responsabilità mi ero astenuto sul documento programmatico su cui pure avevo riscontrato aperture nei confronti di tutti i Consiglieri, indipendentemente dalla appartenenza politica.
Vi avevo rilevato la volontà di risolvere alcuni problemi del quartiere (Ceolara, Sistemazione giardini, Autobus per Distretto ed Ospedale. di B.go Roma, Valorizzazione del ruolo delle Circoscrizioni, ecc,). La marcia indietro sulla Ceolara e lo scarso impegno a risolvere gli altri problemi, non giustificano più tale posizione. Il mio atteggiamento collaborativo non ha più senso.
Riguardo alla Ceolara mi riservo di andare a verificare l'entità del veto imposto dalla Sovrintendenza che, secondo autorevoli esponenti della Circoscrizione "NON sta facendo il bene di un quartiere ma solamente con la burocrazia sta impedendo di fatto il recupero di un immobile per il quale erano già pronti i fondi".
A me non basta l’impegno informale a non alienare l’immobile, pretenderò un intervento radicale atto a bonificare una zona ormai riconosciuta come il “centro” del Borgo e per questo molto frequentata. Mi riservo di verificare presso la Sovrintendenza i termini del veto sull’area Ceolara ed eventuali margini di intervento. Che l’area rimanga in quello stato non conviene a nessuno, nemmeno alla Sovrintendenza.
A PROPOSITO DEL RISULTATO DELLE ULTIME ELEZIONI
Fra le tante analisi politiche apparse sui giornali mi sono piaciute quelle di Pietro Barcellona e di Roberto Ferrucci. Di entrambe riporto alcuni stralci
“Mi aspettavo il successo elettorale di Grillo, anche se non proprio nelle proporzioni che ha avuto, ma ciò che mi ha progressivamente indotto a riflettere e anche a rimettere in discussione le mie convinzioni è la constatazione che moltissimi miei amici di differenti regioni e aree sociali hanno convintamente votato Grillo e lo rifarebbero senza alcun dubbio”.
A proposito del PDL, Barcellona dice “Bisogna anzitutto continuare a chiedersi perché Berlusconi e il berlusconismo riescono ad avere ancora tanto successo. Anche in questo caso la tenace negazione della verità e della realtà è alla base di un’adesione che lascia stupefatti. Credo che sia proprio difficile riuscire a immaginare un capo del governo peggiore di Berlusconi.
Perché allora tanti lo votano ancora e accorrono ai suoi appuntamenti pubblici con folle osannanti? Anche in questo caso bisogna andare a fondo oltre la superficie degli interessi materiali e delle convenienze opportunistiche. Gli elettori di Berlusconi sono un altro pezzo dell’Italia perduta che sotto l’effetto anestetizzante dello spettacolo ha rimosso ogni pudore anche delle proprie più perverse fantasie.
L’identificazione proiettiva con una figura visibilmente oscena può spiegarsi soltanto con una vera e propria perversione dell’immaginario collettivo in cui il sogno delle notti di Arcore compensa la miseria frustrante della vita quotidiana. Non il risentimento dei grillini ma la frustrazione dei propri torbidi desideri è alla base della persistenza dell’anomalia berlusconiana. Nella nostra società c’è troppo sesso esibito e poca realizzazione delle proprie fantasie e dei propri desideri. La frustrazione non consapevole induce alla coazione a ripetere sperando sempre che la prossima volta sarà quella giusta: i frustrati del berlusconismo sono vittime dell’incantesimo della coazione a ripetere”.
“Resta da chiedersi”, scrive sempre Barcellona, “ a questo punto come mai il centrosinistra non abbia saputo intercettare questi sentimenti per trasformarli in consenso al proprio progetto e alle proprie proposte. Purtroppo la risposta deve essere altrettanto dura quanto le altre. Il Pd non è diventato un partito ma una somma di strati e di microsistemi spesso non comunicanti fra loro e privi di amalgama vera. Credo che sia necessario andare al più presto possibile alle elezioni ed evitare qualsiasi ennesimo pasticcio che significherebbe soltanto rimandare un’inevitabile resa dei conti tra chi ha interesse ad alimentare il risentimento e la rabbia e chi pensa invece che sentimenti di questo tipo abbiano soltanto sbocchi distruttivi.
A questo punto l’Italia non va più rappresentata soltanto in parlamento ma ricostruita nelle sue basi elementari: educazione, civiltà del confronto, fiducia negli altri e rispetto della verità. Naturalmente su questo compito di ricostruzione non è ipotizzabile nessun passaggio di governo tecnico che servirebbe soltanto a mantenere l’equivoco sul ruolo che la politica vera ha nella gestione di un paese moderno”.
Come ci vedono all’estero !! questa è un’altra analisi, alquanto spietata, che Ferrucci fa consultando la stampa estera:
Dove ad esempio “ci rimproverano, a noi elettori, di averla fatta veramente grossa.”
In Francia, ad esempio, si meravigliano del fatto che avevamo “la possibilità di scegliere fra un imprenditore che in questi giorni rischia tre condanne, un vecchio comico che vuole spazzare via l’intera classe politica, un economista stimato e riconosciuto in tutto il mondo, un candidato di sinistra sufficientemente socialdemocratico per piacere a tutti. In qualunque altro posto era chiaro come sarebbe andata, non in Italia “... non abbiamo riflettuto abbastanza secondo i francesi.
“Abbiamo protestato .. e per che cosa ?? Per mandare l’Italia in malore ? Chissà se ce lo perdoneremo mai ?”
“Mi aspettavo il successo elettorale di Grillo, anche se non proprio nelle proporzioni che ha avuto, ma ciò che mi ha progressivamente indotto a riflettere e anche a rimettere in discussione le mie convinzioni è la constatazione che moltissimi miei amici di differenti regioni e aree sociali hanno convintamente votato Grillo e lo rifarebbero senza alcun dubbio”.
A proposito del PDL, Barcellona dice “Bisogna anzitutto continuare a chiedersi perché Berlusconi e il berlusconismo riescono ad avere ancora tanto successo. Anche in questo caso la tenace negazione della verità e della realtà è alla base di un’adesione che lascia stupefatti. Credo che sia proprio difficile riuscire a immaginare un capo del governo peggiore di Berlusconi.
Perché allora tanti lo votano ancora e accorrono ai suoi appuntamenti pubblici con folle osannanti? Anche in questo caso bisogna andare a fondo oltre la superficie degli interessi materiali e delle convenienze opportunistiche. Gli elettori di Berlusconi sono un altro pezzo dell’Italia perduta che sotto l’effetto anestetizzante dello spettacolo ha rimosso ogni pudore anche delle proprie più perverse fantasie.
L’identificazione proiettiva con una figura visibilmente oscena può spiegarsi soltanto con una vera e propria perversione dell’immaginario collettivo in cui il sogno delle notti di Arcore compensa la miseria frustrante della vita quotidiana. Non il risentimento dei grillini ma la frustrazione dei propri torbidi desideri è alla base della persistenza dell’anomalia berlusconiana. Nella nostra società c’è troppo sesso esibito e poca realizzazione delle proprie fantasie e dei propri desideri. La frustrazione non consapevole induce alla coazione a ripetere sperando sempre che la prossima volta sarà quella giusta: i frustrati del berlusconismo sono vittime dell’incantesimo della coazione a ripetere”.
“Resta da chiedersi”, scrive sempre Barcellona, “ a questo punto come mai il centrosinistra non abbia saputo intercettare questi sentimenti per trasformarli in consenso al proprio progetto e alle proprie proposte. Purtroppo la risposta deve essere altrettanto dura quanto le altre. Il Pd non è diventato un partito ma una somma di strati e di microsistemi spesso non comunicanti fra loro e privi di amalgama vera. Credo che sia necessario andare al più presto possibile alle elezioni ed evitare qualsiasi ennesimo pasticcio che significherebbe soltanto rimandare un’inevitabile resa dei conti tra chi ha interesse ad alimentare il risentimento e la rabbia e chi pensa invece che sentimenti di questo tipo abbiano soltanto sbocchi distruttivi.
A questo punto l’Italia non va più rappresentata soltanto in parlamento ma ricostruita nelle sue basi elementari: educazione, civiltà del confronto, fiducia negli altri e rispetto della verità. Naturalmente su questo compito di ricostruzione non è ipotizzabile nessun passaggio di governo tecnico che servirebbe soltanto a mantenere l’equivoco sul ruolo che la politica vera ha nella gestione di un paese moderno”.
Come ci vedono all’estero !! questa è un’altra analisi, alquanto spietata, che Ferrucci fa consultando la stampa estera:
Dove ad esempio “ci rimproverano, a noi elettori, di averla fatta veramente grossa.”
In Francia, ad esempio, si meravigliano del fatto che avevamo “la possibilità di scegliere fra un imprenditore che in questi giorni rischia tre condanne, un vecchio comico che vuole spazzare via l’intera classe politica, un economista stimato e riconosciuto in tutto il mondo, un candidato di sinistra sufficientemente socialdemocratico per piacere a tutti. In qualunque altro posto era chiaro come sarebbe andata, non in Italia “... non abbiamo riflettuto abbastanza secondo i francesi.
“Abbiamo protestato .. e per che cosa ?? Per mandare l’Italia in malore ? Chissà se ce lo perdoneremo mai ?”
4 mar 2013
Gioca il Verona .. salta il Consiglio
Questa sera avanti alla TV per un omaggio a Lucio Dalla.
SALTA IL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE DELLA SESTA.
DELLA MAGGIORANZA ERANO PRESENTI SOLO IN NOVE !!!!
GLI ALTRI CONSIGLIERI ? FORSE A VEDERE L'HELLAS VERONA !!!!!!
SALTA IL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE DELLA SESTA.
DELLA MAGGIORANZA ERANO PRESENTI SOLO IN NOVE !!!!
GLI ALTRI CONSIGLIERI ? FORSE A VEDERE L'HELLAS VERONA !!!!!!
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