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31 dic 2009

Anche nella maggioranza emergono dubbi riguardo al raccordo autostradale Vr-Est Vr-Nord (Traforo)


Riporto volentieri alcune note pubblicate recentemente su qualche giornale locale ... bontà loro !!!
Serve sviluppo sostenibile Verona è maglia nera per inquinamento da polveri sottili e dunque meritevole di sanzioni da parte dell'Unione europea: per questo noi cittadine/i paghiamo in salute e pagheremo anche in finanze, perchè gli onori vanno ai pochi e gli oneri ai molti (anche se non responsabili). Nei progetti per il futuro di Verona ci sono strade, auostrade urbane, tangenziali, gallerie, parcheggi, autobus a gasolio. Non vedo nulla che possa indicare una direzione di sviluppo sostenibile, in armonia con l'ambiente e nel rispetto di chi vi abita. Mi chiedo quale città vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti. Forse è arrivato il momento di porsi questo grande interrogativo senza cercare facili consensi con l'inaugurazione di (più o meno belle) piazze, panchine antibivacco, ronde varie e qualche mostra di richiamo. Verona patrimonio dell'Unesco merita ben altro: mi chiedo perchè i mezzi di informazione cittadini (carta stampata radio e TV locali) non promuovano dibattiti pubblici per discutere di quello che si sta preparando per la nostra città, nell'indifferenza e non conoscenza di gran parte della cittadinanza. Mi chiedo se chi amministra una comunità non ha il dovere di rispondere ai suoi concittadini (anche a quelli che non lo hanno elett o) sulle scelte che intende fare e che porteranno ad uno stravolgimento dell'assetto del territorio, condizionandone in modo irreversibile la sua fisionomia, le sue caratteristiche e il suo sviluppo futuro.
f.ta Paola Mosconi (Lettera al Direttore del giornale L’Arena)
Il traforo delle Torricelle: Verona è considerata, da dati oggettivi (n.d.r. confermati anche dai dati pubblicati alla fine dell’anno. Verona con Padova detiene il triste primato dell’inquinamento da polveri sottili), una delle città più inquinate d’Italia, la causa è soprattutto dovuta ai gas di scarico ed alle polveri sottili che la mobilità privata a motore produce. Ci chiediamo se abbia senso aumentare l’inquinamento con la costruzione di una sorta di autostrada che attraverserebbe un’area ancora verde a ridosso della collina e che per la carenza di venti la ridurrebbe ad una camera a gas.
Questa opera non servirà a decongestionare le circonvallazioni, gli assi di penetrazione e le aree critiche di Borgo Trento e Porta Vescovo, delle zone meridionali, di Santa Lucia e del Centro Storico. Le stesse arterie di attraversamento di Veronetta che da via Santa Chiara giungono a via Mameli, per collegare le zone ad est con quelle ad ovest non ne trarranno certamente benefici.
Viene inoltre rilevato che l’aumento più cospicuo riguarda il traffico pesante. Realizzare la complanare nord significa portare il traffico merci all’interno del tessuto urbano, aumentando l’inquinamento acustico, atmosferico e paesaggistico. Operazione questa certamente sconsigliabile e metodologicamente scorretta, che andrebbe in totale controtendenza rispetto ai modelli progettuali seguiti dalle altre città, che cercano di allontanare dai centri abitati il traffico pesante su gomma. F.to arch Giorgio Massignan

A proposito del fatto che il CIPE inserisce il traforo nell’elenco delle infrastrutture strategiche del paese ... Ma non era stata “venduta” come opera che doveva risolvere i problemi del traffico urbano di Veronetta ?
Sul traforo delle Torricelle si è consumato un vero inganno. Nel silenzio generale. È vero che sono anni che Verona discute del tunnel sotto le Torricelle, ma è altrettanto vero che se ne parla perché non è proprio così chiaro se prevalgono i favorevoli o i contrari. Come non è vero che il voto espresso dai veronesi verso Tosi comprendesse anche il traforo. Non solo agli abitanti di Borgo Roma o di S. Lucia non gliene frega niente, ma anche i residenti interessati hanno cominciato a capire che non saranno liberi ma obbligati a passarci dentro e dovranno pure pagare. Il traforo avrà un prezzo enorme per tutti. Un’opera privata che Verona pagherà salatamene perché ci costringerà a pagare il pedaggio su tutte le tangenziali esistenti. Qualcuno che ha capito che da quest’empasse non se ne sarebbe venuto facilmente fuori, ha giocato l’asso: Infatti, il 6 novembre scorso, in due mosse si è consumato l’epilogo finale: nell’Intesa Generale Quadro tra Governo e Regione Veneto, il Governo ha inserito per la prima volta il “collegamento delle tangenziali a nord della città di Verona” nel Programma delle Infrastrutture Strategiche del Paese e si impegna a sottoporre l’opera all’approvazione del Cipe. Perché il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica deve approvare un’opera che dovrebbe essere realizzata con interventi finanziari privati? Presto detto: una volta che questi approva il progetto il Comune di Verona non dovrà fare alcuna variante urbanistica per l’opera. In pratica, supera damblè tutto il confronto in merito e fa fuori anche la valutazione di impatto ambientale che si sarebbe dovuta svolgere in Provincia.
Volutamente, il territorio è stato messo fuorigioco. Perché tutto è stato fatto in silenzio? Quel qualcuno temeva che non ce l’avrebbe fatta? Una vera beffa, in primis per quei veronesi che ancora sperano di poter evitare un’autostrada in città. È Tosi che non ha avuto il coraggio di affrontare l’opinione pubblica e portare in Consiglio le necessarie varianti urbanistiche?
È lui che senza dire nulla, come se fosse il padrone, ha preferito questa soluzione?
Farebbe bene a chiarirlo pubblicamente. E siamo sicuri che tutto il centrodestra conoscesse l’atto che è stato sottoscritto? Oppure quello torna comodo anche per superare le resistenze interne alla maggioranza? Urgono tante risposte!
f.to Vincenzo D’Arienzo Consigliere provinciale

Antitraforo, Corsi diserta l'incontro Ma in sala ad ascoltare c'è il papà di Tosi
Il comitato anti-traforo nella riunione di Borgo Venezia
. Sala stracolma l’altra sera in Borgo Venezia per l’incontro del Comitato antitraforo. Assente invece l’assessore Corsi. In compenso, però, ad ascoltare in silenzio, c’era il papà di Tosi. E il Comitato si è riunito in piazza Zagata proprio all’indomani delle polemiche a distanza con il sindaco, che aveva respinto come stucchevoli e false le critiche che il Comitato aveva espresso sui progetti Geodata e Technital. Alberto Sperotto, il portavoce, oltre a chiedere un confroto con l’Amministrazione e a proporre il referendum per far decidere ai veronesi se realizzare o no l’opera, dice che analizzando i progetti appaiono evidenti poche ma significative cose: «Il traforo, studiando i grafici degli studi del traffico di Geodata, servirà solo per l’attraversamento, al traffico provinciale insomma, per quello che per esempio arriva da San Martino, tangenziale Est, e va dall’altra parte della città. Non servirà a migliorare le condizioni di Veronetta né di via Mameli, che anzi con il Saval si congestioneranno ulteriormente». «Inoltre», prosegue, «La Ztl allargata, da Porta Vescovo a via Mameli, Torricelle comprese - progetto Technital - obbligherà tutti a prendere il traforo, quindi ad andare a Poiano e passare da Borgo Venezia per chi è da questa parte della città, ad andare al Saval per chi è dall’altra e costringerà un lavoratore che farà per esempio 4 volte al giorno il percorso a pagare 1.104 euro all’anno ( 1 euro, 15 per il pedaggio, per quattro volte al giorno, per 20, i giorni di lavoro al mese, per 12, i mesi all’anno)». All’incontro presente anche Mauro Spada, presidente della 6a circoscrizione che si è detto convinto che il traforo non solleverà Veronetta
Marzio Per bellini.
Resoconto su un incontro organizzato dal sottoscritto il 26 marzo 2009 nella Sala Consiliare della 6^ Circoscrizione

PER SAPERNE DI PIU’ COLLEGATI AL SITO http://www.traforo.it/
Se vuoi scarica il giornalino "IL TAPPABUCHI" http://www.traforo.it/traforo_delle_torricelle__no_allautostrada_in_città/tappabuchi.html

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