Anche il giornale L'ARENA riprende e tratta l'argomento in un articolo di cronaca del 31 gennaio 2012 di Chiara Bazzanella
BORGO VENEZIA. L'edificio fatiscente dei primi del '900 non sarà demolito e ricostruito
La soprintendenza boccia il progetto di riqualificazione L'assesssore Di Dio: «I soldi stanziati restano al quartiere»
La Ceolara com'è oggi: muri fatiscenti nonostante alcuni lavori di messa in sicurezza Ripulita e in parte già messa in sicurezza con una spesa di circa 100mila euro, in vista di un progetto di ristrutturazione radicale che sarebbe dovuto partire l'estate scorsa. Ma che la soprintendenza non ritiene adeguato. La Ceolara, l'ex deposito di cipolle in Borgo Venezia che da decenni diventa ogni giorno più fatiscente, sembra destinata a rimanere un rudere. A meno che la delegazione bipartisan della sesta circoscrizione, che nei prossimi giorni si recherà negli uffici della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, non riesca a «smuovere» l'ente dalle sue posizioni. Lo scorso marzo, l'assessore ai lavori pubblici Vittorio Di Dio aveva garantito che l'ok della soprintendenza fosse già arrivato e che ai 950mila euro già finanziati ne sarebbero stati aggiunti altri 350mila per l'ampliamento e l'arredo interno. Un errore di valutazione, che nei mesi scorsi si è dichiarato contrario alla demolizione in toto dell'edificio. «La soprintendenza non autorizza la demolizione di quella che è ormai ridotta a una catapecchia e che, a quanto mi risulta, non ha alcun vincolo», spiega Di Dio. «Per mantenere i muri diroccati il costo della ristrutturazione lievita a oltre 2 milioni di euro». Una cifra che per l'assessore non ha senso venga spesa, visto che di soldi dei contribuenti si tratta e, in ogni caso, «di soldi da aggiungere non ce ne sono». E quelli già finanziati? «Restano al quartiere». Sul come, il presidente in sesta, Mauro Spada, ha già qualche idea. «Ci serve un teatro comunale, con annessa palestra e spazi per le associazioni, che potrebbe essere realizzato ex novo davanti alla chiesa di San Felice o in via Aida. Ma il primo obiettivo è smuovere la soprintendenza e invitarla a visionare l'edificio ridotto a pochi sassi». «Sono già stati spesi soldi per mettere in sicurezza la Ceolara togliendo le tegole pericolanti dal tetto» interviene il consigliere di Gruppo Misto in sesta, Andrea Salandra. «Se l'obiettivo è tutelarla, adesso è ancora più esposta alle intemperie». C.BAZ.
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sabato 11 febbraio 2012 – NECROLOGI – Pagina 26
BORGO VENEZIA. Il Pd: «Per colpa di Lega e Pdl, in fumo risorse»
«Addio alla CeolarE anche a tanti soldi»
I 960mila euro stanziati per il progetto di recupero tornano al Comune dopo il no della soprintendenza
Ceolara nulla di fatto. Che il destino dell´ex deposito di cipolle di Borgo Venezia, ormai divenuto campo di battaglia politico, rimanga incerto, è l´unico fatto su cui tutti concordano. Ma sulle responsabilità c´è ancora molto da dire, almeno secondo il Partito democratico, in particolare i suoi esponenti in sesta circoscrizione. «La passata amministrazione aveva presentato e finanziato, con 800mila euro, a cui se ne erano aggiunti in seguito altri 200mila, un progetto di recupero della struttura, che era stato approvato dai Beni culturali», ricorda il capogruppo del Pd in sesta, Giorgio Furlani, «poi con il cambio di amministrazione a Palazzo Barbieri è cambiato anche il progetto. Peccato che il loro sia stato bocciato dalla Sovrintendenza, perché prevede l´abbattimento dei muri attuali e la costruzione di nuovi edifici».
Il recupero del rudere, secondo il volere della Sovrintendenza che si è detta contra! ria all´abbattimento, è troppo costoso per le casse comunali, si parla di 2 milioni di euro, quindi per il momento la Ceolara rimane lì, a divenire ogni giorno più fatiscente.
Destino che non piace né a una parte né all´altra, ma la soluzione proposta dalla maggioranza di centrodestra non incontra il favore del Pd. «Il 23 gennaio scorso il parlamentino della sesta, a maggioranza Pdl e Lega, ha deciso di stralciare l´attuale finanziamento di 960.000 euro previsto per la Ceolora, in quanto non è possibile procedere con quel progetto», prosegue Furlani, «ma ciò significa che i soldi verranno ridati all´amministrazione comunale e chissà se e quando torneranno alla circoscrizione, e per realizzare quali progetti, visto che non sono stati indicati nuovi capitoli a cui indirizzarli». Il timore è che i soldi spariscano e non tornino più al territorio, tanto meno alla Ceolara.
Ma cosa farebbe allora l´opposizione? «Bisogna recup! erare la Ceolara, su questo punto non molliamo. E non per farn! e la nuova sede della circoscrizione, come si diceva, bensì un luogo aggregativo per il quartiere, uno dei più densamente popolati della città e carente di spazi». E in special modo non rinuncerebbe al finanziamento. «In questo momento economico», conclude il consigliere comunale Pd Carlo Pozzerle, «è assurdo non poter utilizzare dei soldi che già ci sono».E.INN.
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