AIUTATEMI a ricordare altri termini INTERAGENDO con questa pagina oppure attraverso FB.
PER LE PROSSIME FESTIVITA’ DI LUGLIO VORREI AVERE LA BOZZA ... QUINDI VELOCI !!! Grazie
Cari amici di Santomenna sparsi nel mondo non mi pare di essere riuscito ad entusiasmarvi sulla raccolta di testimonianze, memorie, ricordi su Santomenna ( vedi post su questo Blog: http://andreasalandra.blogspot.it/search?q=santomenna )
Mi sono imbattuto nell’elenco di alcune espressioni dialettali ( alcune le ho trovato su un sito di Castelnuovo) ma incontro grandi difficoltà:
Il dialetto come una qualunque lingua è qualcosa di vivo e normalmente si evolve, si arricchisce di nuovi vocaboli lungo il tempo e ne perde altri.
Io ho sempre vivo il ricordo dell’incontro di due miei nipoti, uno di Laviano e l’altro proveniente dal Venezuela: parlavano dialetto locale ma a fatica si capivano. Il venezuelano era portatore di un dialetto che aveva imparato dalla mamma in Venezuela così come mia sorella l’aveva portato a Caracas. L’altro nipote aveva imparato il dialetto evoluto sul posto.
La stessa cosa l’ho potuta constatare nei miei viaggi in Argentina e Venezuela dove i nostri emigrati, oltre ad aver conservato perfettamente la c.d. “parlatura”, hanno conservato anche i sapori ed i valori di Santomenna di una volta.
Uno dei motivi per cui per raccogliere le memorie mi sono sempre rivolto, in via prioritaria, a coloro i quali vivono all’estero.
Per questo mi rivolgo a voi, anche a quelli che vivono a Santomenna, chissà che almeno su questo riuscite ad aiutarmi.
Riporto sotto alcune espressioni che mi sono venute in mente. La scrittura del fonema dialettale potrebbe essere sbagliata ( attenzione che non si sia nel fratempo evoluta !!)
AIUTATEMI a ricordarne altre INTERAGENDO con questa pagina oppure con l’apposito post messo sul mio blog.
PER LE PROSSIME FESTIVITA’ DI LUGLIO VORREI AVERE LA BOZZA ... QUINDI VELOCI !!! Grazie
Ecco alcune espressioni che io ricordo. Aiutatemi ad allungare l’elenco e suggeritemi correzioni alla pronuncia
”lu canistr”; cesta in vimini utilizzata tra l'altro per portare il pranzo in occasione di lutto ai parenti del defunto, tradizione che da questa prende il nome: lu canistr'; per avvenimenti pi¨ gioiosi era utilizzato per trasportare il corredo della futura sposa dalla casa paterna alla propria;
“la spara” sorta di cuscinetto ottenuto avvolgendo un panno vecchio e che serviva ad ammortizzare i pesi che le donne portavano sul capo (lu varril, lu canistr;ecc.)
“lu mezzett' unità di misura e strumento per la pesa del grano corrispondente a circa 22 kg; (0 33?)
“Lu fiaschied” che a Castelnuovo chiamavano lu cicen' : contenitore in terracotta utilizzato esclusivamente per l'acqua; Quello di legno veniva utilizzato per bere il vino
“la stateia”; una sorta di bilancia in ferro che serviva a pesare il grano sull'aia dopo la trebbiatura;
”?????: sorta di guanto ricavato con delle canne verdi, che serviva per proteggere la mano sinistra del mietitore;
”????”: fascia di cuoio per proteggere l'avambraccio del mietitore
”la faucia” falce per mietere.
”lu posatur”: sorta di mortaio in legno.
”lu c'rnicchie” attrezzo in legno e ferro utilizzato per cernere il grano.
”lu callarul”: pentola in rame che appesa ad una catena sul fuoco, serviva per cucinare.
”lu varril' “recipiente in legno che serviva ad attingere e trasportare acqua alla fontana.
”la naka “: culla in legno di dimensione e forma adatta ad essere portata sul capo dalle donne anche quando andavano a lavorare nei campi.