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5 ago 2010

Il blitz del Sindaco Tosi al Tiberghien

In riferimento al degrado del Tiberghien, voglio sottolineare che il presidente della Sesta Circoscrizione tace nonostante il Consiglio, da mesi, abbia approvato su tale problema un o.d.g. presentato dal sottoscritto ancora nell’ottobre scorso. Il documento, approvato all’unanimità dal Consiglio della Sesta, impegnava “Il Presidente ed i Coordinatori delle Commissioni competenti a farsi carico di indire una riunione congiunta con il Consiglio della VII Circoscrizione al fine di cercare di trovare una soluzione, concordare un intervento comune atto a risolvere il problema che ormai preoccupa seriamente, e a ragione, i cittadini della zona”
Al momento non risulta che il Presidente Spada abbia intrapreso alcuna iniziativa. Evidentemente è ancora convinto che il problema interessi solo S. Michele.
Ringrazio comunque chi ha preso a cuore la questione che senza dubbio interessa tutta la città, ma tocca in modo particolare, e molto da vicino, anche gli amici di B.go Trieste che, vorrei ricordarlo, fa parte della Sesta Circoscrizione.

Andrea Salandra Consigliere della Sesta Circoscrizione
L'Arena IL GIORNALE DI VERONA Giovedì 05 Agosto 2010
UN RECUPERO DIFFICILE. Blitz all’alba dei vigili urbani. E l’assessore Giacino spiega che i proprietari non hanno ancora presentato il progetto di riqualificazione dell’area .Al Tiberghien l’incubo delle ex Cartiere
Scoperti 20 alloggi di fortuna, 3 persone identificate. Tosi: «Interverremo, col decreto Maroni più poteri contro il degrado» Lo spettro delle ex Cartiere incombe San Michele e sui suoi abitanti.
Se c’erano dei dubbi sullo stato di degrado in cui è finito quello che una volta era uno dei motori dell’economia veronese, il blitz compiuto ieri mattina dagli agenti della polizia municipale li ha dissolti tutti.
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IMMAGINI. Tra i muri pericolanti, nelle stanze vuote, lungo i corridoi deserti del lanificio abbandonato si sono viste le stesse scene passate davanti agli occhi, per anni, nell’altra fabbrica abbandonata in Basso Acquar. Fotogrammi di un’umanità disperata, a volte abbruttita, altre volte disperatamente in lotta per non perdere la dignità: giacigli di fortuna, scarpe e ciabatte abbandonate a terra, mobili a volte in buono stato a volte poco più che pezzi di legno, abiti spaiati! e alimenti di ogni genere accatastati su panche e scaffali, resti di cibo. Come le ex Cartiere, peggio delle ex Cartiere. Perché se quella fetta di Basso Acquar punteggiata di uffici e negozi, la notte si svuotava quasi tutta, altrettanto non si può dire che avvenga alle spalle del Tiberghien collocato a ridosso delle abitazioni, a due passi dalla chiesa, nel mezzo di un quartiere che ora rischia di perdere, almeno in parte, quell’identità che faticosamente si stava costruendo mettendo insieme l’anima storica del borgo e delle Basse a quella recente dei palazzoni e dei negozi.
LO SGOMBERO. E a poco servono le distinzioni sui numeri: i venti giacigli scoperti ieri dalla polizia municipale possono diventare presto 200. Ma i pericoli non sono solo il degrado, le malattie o gli incontri sgraditi, o peggio. In una città in cui spacciatori e clienti non hanno più un punto di riferimento preciso, ma in cui la droga continua a circolare a f! iumi, i muri del lanificio rappresentano un’«oasi ! 87; invitante. Come è accaduto alle ex Cartiere, dove alla fine si sono creati i «quartieri» per le persone perbene, che hanno persino visto nascere dei bambini, e quelli nelle mani dei trafficanti di droga dove sangue e violenze e morti erano all’ordine del giorno. Normalità e malattia, vita e morte avvinghiati in una spirale senza soluzione.
Il blitz di ieri è servito per porre almeno un freno a questo degrado. Alle 5 il reparto motorizzato e i vigili di Borgo Venezia, con in testa il comandante Luigi Altamura e il sindaco, Flavio Tosi, hanno fatto irruzione nelle palazzine. La proprietà della ex fabbrica aveva infatti presentato una denuncia-querela a carico di ignoti per i continui ingressi abusivi che hanno reso l'area molto degradata. Nelle stanze sono state trovate tre persone, segnalate all’autorità giudiziaria per invasione di edificio. I loro documenti, peraltro, non hanno convinto i vigili che hanno approfondito lgl! i accertamenti. E gli altri? Non è escluso che possano essersi accorti del blitz e siano riusciti a fuggire.
IL FUTURO. E adesso? «Impediremo che l’ex Tiberghien diventi come le ex Cartiere», chiarisce subito Tosi. «Grazie al decreto del ministro dell'Interno Roberto Maroni ai sindaci sono stati assegnati maggiori poteri in materia di sicurezza urbana per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con impiego di minori, l’abuso di alcol con i relativi problemi, il danneggiamento, l’incuria e l’occupazione abusiva degli immobili».
Il presidente della settima circoscrizione, Daniele Perbellini, ha voluto esprimere la sua soddisfazione «per l’attenzione dedicata dal Sindaco ai problemi del nostro territorio».
Ma in molti, a San Michele, si chied! ono perché l’ex fabbrica rimane abbandonata e, soprattutto, c! ome potrà essere risolto il problema.
I NODI. Per capire meglio, occorre fare una precisazione. L’area è tuttora a destinazione industriale. E il piano regionale prevede, in caso di cambiamento di destinazione d’uso, un volume di cubature massimo che deve essere rispettato. Ciò significa che chi costruisce può fare il progetto che più gli piace, d’accordo con il Comune, a patto che rispetti i vincoli regionali. Per cambiare la destinazione d’uso da industriale a residenziale e commerciale bisogna presentare un documento, il Pua (Piano urbanistico attuativo), in Comune. L’assessore all’urbanistica, Vito Giacino, arriva subito al nocciolo del problema: «Il Pua, in Comune, non è mai arrivato. È dal 2006 che l’area è a disposizione della proprietà e da tre anni che io sono assessore. Ho più volte sollecitato la proprietà, composta da diverse società, ma un progetto, nei nostri! uffici, non è mai arrivato. Abbiamo anche già anticipato che il progetto verrà poi presentato e discusso con gli abitanti perché vogliamo che si inserisca nella realtà del quartiere».
Quindi, se non si muovono i proprietari tutto è destinato a rimanere fermo. Ma la giunta Tosi non vuole un altro problema Cartiere. E così il sindaco sta mettendo a punto un’ordinanza per imporre alla proprietà il mantenimento del decoro, della pulizia e della sicurezza dell’area. In pratica gli oneri di controllo e sgombero ricadrebbero sui proprietari dell’ex fabbrica. Un segnale forte: «Non vogliamo che l’ex Tiberghien diventi come le ex Cartiere», ha detto Tosi. La gente di San Michele neppure. L’ordinanza può servire per arginare il problema. Ma non può servire per scacciare gli spettri

L'Arena IL GIORNALE DI VERONA Giovedì 05 Agosto 2010INTERVENTI. L’ex presidente della settima circoscrizione Delfanti (Pd)
«Il Comune esiga un piano urbanistico attuativo»
Fa discutere e preoccupa non poco, nonostante la presa di posizione del presidente della settima circoscrizione Perbellini, i continui controlli della forze dell'ordine e dell'intervento del sindaco Flavio Tosi nei confronti della proprietà per un’immediata bonifica del sito, la situazione di degrado in cui versa l'area interna dell'ex Lanificio Tiberghien di San Michele Extra. Una situazione tornata recentemente agli onori della cronaca ma che, come sottolineano i consiglieri comunali del Partito Democratico, del quartiere e l'ex presidente della settima circoscrizione Riccardo Delfanti, sembra avere origini ben lontane.
Quest’ultimo, a nome dei consiglieri del Pd precisa: «Siamo disponibili, come in passato, a dare il nostro contributo alla soluzione del problema. Va ricordato che l'ex Lanificio Tiberghien, che in passato diede lavoro a generazioni di lavoratori, nel 2003 venne ceduto dalla famiglia originaria ad un privato che con abile manovra scorporò l'attività industriale in una società e la proprietà immobiliare in un'altra società. La prima società in breve tempo fallì, rendendo vani tutti gli accordi presi con il Comune e le rappresentanze sindacali per garantire un sia pur minimo reimpiego di dipendenti, mentre la seconda società, proprietaria del terreno e dei capannoni, fu libera di disporre del cospicuo patrimonio immobiliare reso più appetibile dalle autorizzazioni contenute nella delibera della Giunta veneta del 2006».
In quella delibera si consentì di ricuperare, sottolinea Delfanti, «con funzione abitativa, direzionale, artigianale, commerciale, e turistico ricettiva il 75 per cento del volume degli edifici esistenti, senza obblighi urbanistici essendo il sito inserito in un quartiere già esistente ed ! urbanizzato con la possibilità di costruire l'equivalente! a 550 appartamenti con il solo limite di non superare in altezza la ciminiera storica pari a 43 metri e 14 piani». Le concessione della Giunta Regionale di allora, che scavalcarono il Comune e la Provincia di Verona, continua Delfanti, «hanno confinato il Comune di Verona ad un ruolo di "marginale rettifiche del comparto, nonché eventuali minime variazioni", che di fatto ha notevolmente incrementato il valore di mercato del sito».
Importante anche un'altra sottolineatura dell'ex presidente Delfanti che spiega:«L'attuale degrado che si intravede nei cortili interni non è stato provocato solo dai pochi disperati abusivi che vi bivaccano, ma soprattutto dallo sbrigativo trasloco effettuato dalla proprietà del 2003 che fu bloccata dal Comune mentre era in procinto di smontare anche i tiranti in acciaio delle volte dei capannoni con la possibilità che potessero crollare. Non vorremmo fosse una strategia quella di favorire il degrado pe! r far intervenire il Comune a sanare la situazione».
Il pericolo, aggiunge il consigliere Carlo Pozzerle, «è che la crisi dell'edilizia blocchi tutto. La speranza è che il Comune ottenga dalla proprietà la redazione di un definitivo Piano Urbanistico Attuativo del sito che non appesantisca la viabilità e la situazione del quartiere, come sta scritto nella delibera regionale».L.P
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3 commenti:

  1. Mauro Spada - Presidente 6a Circoscrizione13 agosto, 2010

    Mauro Spada
    Presidente 6a Circoscrizione

    Egregio Consigliere Salandra, sollecitato da alcuni miei amici ho visitato il suo blog.
    Come spesso accade caro Consigliere Salandra riscontro che lei dice bugie sapendo di dirle. Ma evidentemente questo è il suo modo di fare politica.
    Alcune domande a cui le chiedo di rispondere.
    Non le ho comunicato che ho già preso accordi con il Presidente della 7a Circoscrizione per una riunione congiunta?
    Non le ho comunicato che questa riunione sarà convocata nel mese di settembre?
    Non le ho comunicato che per questa riunione saranno interpellati anche gli assessori competenti alla Urbanistica e alla Edilizia Pubblica?
    Risponda a queste domande abbandonando la sua voglia di apparire, la smetta di dire bugie e di dare lezionicine.
    Caro Consigliere Salandra acquisisca un po' di onestà intellettuale che è meglio.

    In chiusura devo dire che, considerato che lei come professione era un educatore dei nostri ragazzi e avrebbe dovuto rappresentare per loro un esempio, mi auguro che in quel periodo abbia avuto una maggior serenità e correttezza di quelle dimostrate in questi anni che ho avuto modo di conoscerla come Consigliere della 6a Circoscrizione.

    Cordiali saluti.
    Mauro Spada
    Presidente 6a Circoscrizione

    P.S.
    La informo sin da ora che non risponderò ad alcuna sua eventuale replica.

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  2. Vedo che le interpellanze innervosiscono molto il nostro Presidente. Per gli amici posso confermare che il Presidente sulla questione del Tiberghien è stato sempre evasivo... perchè, a suo dire, il problema non è questione della Sesta... questo mi ha detto e non altro.
    Sul resto ... per quanto mi riguarda è da tempo che ho deciso di non replicare !!!
    andrea salandra

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  3. Mauro Spada
    Presidente 6a Circoscrizione

    Caro Consigliere SALANDRA, mi ero fermamente riproposto di non rispondere a sue (prevedibili) provocazioni.
    Ma questo è veramente oltre ogni misura.
    Lei alle persone può raccontare quello che crede ma... mi chiedo come riesce a guardarsi allo specchio sapendo di dire cose non vere è pazzesco!
    Io al suo posto mi vergognerei profondamente.
    Lo spessore di una persona indipendentemente dal ruolo politico o meno si valuta da tante cose come la sincerità e la corettezza.

    Comunque buon lavoro e vada avanti così.

    Mauro Spada
    Presidente 6a Circoscrizione

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