Benvenuti nel mio blog

Un organo di democrazia, di partecipazione e dialogo.... l'Agorà dove c'è sempre qualcuno disponibile ad ascoltarti. Esprimiti senza timori !! Anche attraverso i sondaggi quando vengono proposti (vedi fondo pagina)

18 set 2010

Sul Tiberghien dite la vostra

(la foto è stata presa dal giornale L'Arena)
Come prevedevo il degrado ed il recupero del Tiberghien, oltre agli amici di S.Michele, preoccupa anche quelli di B.go Venezia (B.go Trieste in particolare).
Risulta( dai giornali) che la proprietà sia della Rizzi Costruzioni Srl e della Cos Comm Srl.
L’ex comparto industriale dovrebbe essere trasformato con un intervento che prevede volume edificabile di 197.250 metri cubi a scopo abitativo, direzionale, artigianale, commerciale e turistico.
Tutto ciò si va ad aggiungere ad un intervento analogo già fatto al vicino ex edificio dei Vini Pasqua.
L’impatto sulla viabilità, sull’ambiente e su tutta la vivibilità del Quartiere sarà devastante.
Tutto ciò nella “beneaugurata” ipotesi che l’intervento venga fatto.
Data l’attuale crisi immobiliare, ho i miei dubbi che l’intervento possa essere effettivamente realizzato in tempi brevi.

Nel frattempo il Comune e la proprietà continueranno a rincorrersi per la vigilanza, pulizia, ecc.
Poichè il Presidente della sesta Circoscrizione ha promesso di inserirsi nel dibattito e di fare presto una riunione congiunta con i colleghi di S.Michele, ( vedi post precedenti sull’argomento) sarebbe opportuno che su questo argomento gli amici del Blog esprimessero qualche idea in proposito.
L’esperienza passata con l’intervento ad uso abitativo/alberghiero sulle Ex Cantine Pasqua, in cambio del quale si erano promessi interventi di compensazioni a favore di servizi per i cittadini, non lascia ben sperare .... ma vale sempre la pena riprovarci.
DITE LA VOSTRA LASCIANDO UN COMMENTO E DEI SUGGERIMENTI
18 sett. 2010

13 commenti:

  1. Il complesso meriterebbe un restauro/ristrutturazione il più conservativo possibile.
    Perchè non utilizzarlo anche per scuole di artigianato di altissimo livello artistico,
    valorizzando la creatività di tanti giovani attualmente solo " precari " e a rischio di
    pericolosa emarginazione?

    Ciao, Leda D.

    RispondiElimina
  2. Paolino Moscogiuri18 settembre, 2010

    Il mio progetto sarebbe quello di mantenere le strutture attuali per ricordare uno dei più importanti siti industriali della Verona primi novecento... Ristrutturarli e renderli fruibili da parte della popolazioni con palestre... aggregazioni giovanili... botteghe artigiane...
    spazi per la nostra scuola veronese... spazi per teatri amatoriali... sedi di volontariato...
    mercato Km. zero... o mercato permanente frutta/verdura... spazi per giovani atleti amatoriali... e tutto ciò che può essere utile per l'aggregazione di giovani e anziani...

    RispondiElimina
  3. Trovo i suggerimenti di Leda e Paolino interessanti.
    Li invito ad acquistare con i loro soldi l'area e poi a realizzare quanto detto.
    Ovviamente senza guadagnarci un centesimo....

    Cerchiamo di essere un po' realisti.

    Antonio

    RispondiElimina
  4. Condivido l'idea di Paolino. Aggiungerei uno spazio per cooperative di disabili per laboratori artigianali: lavori in vetro e ceramica, bijoux artistici, oggettistica di vario genere, ecc. Un'opportunità in più per i meno fortunati. Francesco

    RispondiElimina
  5. Andrea Salandra19 settembre, 2010

    Caro Antonio, voglio innanzitutto tranquillizzarla sul fatto che fra i frequentatori del Blog possano essere presente persone esperte di “espropri proletari”.
    La proposta, più semplicemente, propone di impegnare l’Amministrazione a trattare, ovviamente con i legittimi proprietari, delle compensazioni in cambio di questa enorme colata di cemento e dei disagi che conseguentemente ricadranno sul Quartiere ... bisognoso di servizi.
    E’ bene sognare in grande: può aiutare a realizzare dei progetti anche se piccoli.
    Andrea Salandra

    RispondiElimina
  6. Gent.mo signor Salandra, capisco che sognare è un diritto di tutti ma restiamo con i piedi per terra. E poi sognare con la proprietà altrui è facile. Poi ritengo un diritto sacrosanto dei proprietari dell'area cecare di ricavare un utile dalla loro proprietà. Troppo comodo sognare con le cose degli altri. E' come io venissi a casa sua e gli dicessi come disporre della sua abitazione. Che ne pensa di fare a casa sua un bell'ostello per i giovani o una dimora per i senzatetto? Ovviamente gratuita. Oppure mettendo insieme le abitazioni dei signori che hanno avuto tutte queste belle idee fare nelle loro case un bello spazio da dare in gestione alle associazioni del quartiere.
    Che ne pensa, lo facciamo?
    Poi non facciamo terrorismo mediatico chiamando un nuovo quartiere una "coilata di cemento" per dare una idea negativa...
    Io credo che una proposta buona potrebbe essere quella di fare un confronto con l'amministrazione per chiedere degli spazi da destinare alla Circoscrizione (7a o 6a?) per eventuali centri di aggregazione.
    Ma non sognamo ... stiamo con i piedi per terra.
    Altrimenti possiamo sempre comperare l'area e farne quello che si vuole.
    Invece che mettere mano alla tastiera mettete mano al portafoglio. Ma forse è più difficile....

    Saluti Antonio

    RispondiElimina
  7. ... mi ero dimenticato di chiedere...
    sig. Salandra lei chiede proposte ma qual'è la sua idea sul Tiberghien?
    Grazie e saluti.

    Antonio

    RispondiElimina
  8. Giorgio Furlani21 settembre, 2010

    Buongiorno, a tutti
    premesso che il problema Tiberghien, non sia da sottovalutare, penso però difficile imporre ad una proprietà le proprie volontà,
    è sicuramente auspicabile però che un amministrazione accorta chieda una peruquazione adeguata per il nuovo insediamento( quello che spesso non accade oppure viene elargita una quota in danaro che poi non viene adoperata per il territorio interessato dall'insediamento ) oltre a valutazioni di mpatto ambientale.
    penso che a questo punto un elemento primario e di preoccupzione è sicuramente l'aspetto urbanistico e viabilistico, considerato che da via del Capitel in orari critici, quali dalle 8 alle 9 e dalle 17,30 alle 18,30 ,entrano ed escono in un'ora 700 auto e allo stesso orario su viale Venezia transitano 3000 auto con un sicuramente, in altri orari la dimunuzione di transito si abbassa max 35%
    L'azione possibile potrebbe essere una sensibilizzazione sull'aumento dell'inquinamento , oltre che la perdita di qualità dell vita, valori però che non sempre trovano consenso nella gente anche se poi tutti ce ne lamentiamo che li stiamo perdendo
    Con questo non è comunque detto di non far niente, visto che la sicurezza in termini di salute vada salvaguardata; c'è solo da trovare una dialettica capibile senza negare il legittimo diritto della proprietà, proporrei magari di fissare un incontro con quest'ultima per capirne le intenzioni
    giorgio furlani
    consigliere sesta circoscrizione

    RispondiElimina
  9. Andrea Salandra21 settembre, 2010

    Carissimo Antonio ho buoni motivi per ritenere che la mia proposta tu l’abbia capito benissimo visto che esprimi idee (pur rispettabilissime .. ) contrarie.
    Avrai notato che sul Blog i commenti sono di norma firmati ... anche se lo stile e il gusto per la polemica valgono molto di più di una firma !!!
    Grazie comunque dell’intervento
    A presto Andrea Salandra

    RispondiElimina
  10. Egregio signor Salandra, ritengo che lo spirito di un blog sia proprio quello di lasciare spazio a tutti anche alle opinioni contrarie e perchè no, provocatorie come gli espropri proletari. Comunque per chiarire il mio intervento di libero cittadino mi preme informarla che la mia firma è del tutto corretta in quanto il mio nome è Antonio.
    Se lo ritiene indispensabile, ma mi sembra che anche altri interventi siano firmati solo con il nome, posso anche lasciare la firma completa anche di indirizzo.
    So benissimo che esiste la tracciabilità degli interventi, non sono uno squilibrato che scrive lettere anonime, ma ho firmato solo con il nome proprio per evitare ogni sorta di polemica con lei o di fraintendimento con gli altri utenti.
    In ogni caso ribadisco il contenuto dei miei interventi e condivido quello del sig. Furlani.
    La proprietà privata va sempre salvaguardata chiedendo ai costruttori degli spazi verdi e di aggregazione da destinare ai cittadini valutando la viabilità.
    Un saluto
    Antonio

    RispondiElimina
  11. Andrea Salandra23 settembre, 2010

    Al fine di fugare ogni dubbio a chi legge questo blog intendo ribadire il mio pieno rispetto per la proprietà privata oltre che per la salvaguardia dei diritti alla “vivibilità” dei cittadini.
    La politica è anche mediazione chissà che non si riesca ad ottenere qualche miracolo!
    Carissimo Antonio, comunque grazie dei suoi interventi
    Andrea Salandra

    RispondiElimina
  12. Io non penso si debba mettere in discussione il rispetto della proprietà pubblica, come non penso siano in discussione i diritti alla "vivibilità" dei cittadini, o il diritto ad avere dei sogni. Ma, allora, ci dobbiamo chiedere: come facciamo a soddisfare entrambe le necesità? Come possiamo mettere d'accordo istanze spesso diametralmente opposte? Comincio con il dire che entrambe le condizioni, di pubblico e privato, non possono considerarsi libere di agire come vogliono, non possono farlo e ci sono degli strumenti che regolano questi rapporti, mi riferisco al Piano Regolatore Generale Comunale. Soprattutto in questo caso, l'area occupa una porzione di territorio talmente vasta e strategicamente delicata nei suoi equilibri, che la sua riconversione non può interessare esclusivamente il proprietario ma deve coinvolgere gli enti pubblici che hanno il compito di salvaguardare gli interessi della cittadinanza. Il PRGC garantisce lo sviluppo armonico ed equilibrato del territorio (o almeno dovrebbe), si fa carico degli interessi della collettività e garantisce i diritti del privato consentendo, se governato bene, di pianificare lo sviluppo futuro della città salvaguardando la sua identità storica e culturale, che non è un valore tracurabile. Detto questo sarei curioso di conoscere le indicazioni relative a questa zona e quali sono le destinazioni previste, magari c'è già la soluzione, giusta o sbagliata che sia, alle nostre domande. A me, comunque, rimagono alcuni timori, proprio legati alla scarsa (o cattiva?) capacità dei politici di mediare in termine di interessi collettivi. Molte soluzioni raggiunte ultimamente mi hanno lasciato perplesso, come ad esempio l'edificazione all'ex Cantine Pasqua, ultimo intervento in ordine di tempo in quasta parte di città. Tiziano Albrigi

    RispondiElimina
  13. Egregio sig. Salandra,
    la mia idea più che per la futura riqualificazione del complesso (per il quale si stanno vagliando migliaia di proposte) interessa perlopiù la gestione subito successiva alla bonifica della zona.
    L’idea è quella di utilizzare lo sport del Softair (tiro tattico sportivo)quale mezzo di controllo gratuito dell’area considerata, nel totale rispetto dei cittadini residenti, dell’ambiente e delle strutture interessate alla fase di riqualifica.
    L’ex lanificio dopo la sua bonifica potrebbe essere utilizzato come campo da gioco di tipo urbano durante i weekend rappresentando, oltre che un’occasione unica di sviluppo sportivo ed agonistico del softair veronese, anche un’ottima soluzione per garantire una presenza continua che ostacoli e segnali prontamente nuovi episodi di attività illecite, almeno fino alla definizione ed all’inizio dei lavori di riqualificazione dell’area.
    Faccio notare inoltre che molti comuni nelle province di Bologna , Trento, Milano e Biella per citarne alcuni, hanno in passato ed utilizzano ancora questo tipo di collaborazioni per permettere un maggiore controllo di zone sensibili come zone boschive adiacenti a strade statali ed appunto costruzioni abbandonate.

    Michele Fabbrica

    RispondiElimina

Grazie dell'eventuale contributo/commento.