E’ un referendum per mantenere un parlamento di nominati
Come è noto l'attuale legge elettorale ( c.d. legge porcata) con le liste bloccate, garantisce ai segretari di partito, di decidere e nominare una migliaia di parlamentari.Un sistema antidemocratico: fa comodo a tutti poter scegliere chi e quando mandare in Parlamento, senza dover necessariamente passare per il giudizio degli elettori: anche a Veltroni e Di Pietro ... oltre che a Berlusconi ovviamente!!
In queste settimane è partita un'ulteriore operazione ancor più viscida e ipocrita.
Nel momento in cui l'indignazione popolare contro questo vero e proprio "scippo della democrazia" si estende a livello popolare e tutti reclamano una riforma elettorale, una parte del PD (tra cui l’ex asinello Parisi ed altri) assieme a Di Pietro raccolgono le firme per un referendum che lascerebbe sempre a loro la libertà di nominare deputati e senatori... tutto ciò in contrasto con l’altro ipotesi di referendum, prontamente stoppata, lanciata dal prof. Stefano Passigli ( sempre PD) per il ritorno alle preferenze e al proporzionale.
Come fare per mantenere questo privilegio ma al tempo stesso apparire come i difensori della democrazia?L'imbroglio ha un nome preciso, conosciuto tra gli addetti ai lavori come "ritorno al Mattarellum".
La loro campagna referendaria si fonda esattamente su questo.
Ricordate gli anni novanta quando era in vigore il Mattarellum?
C'erano due candidati in ogni collegio uninominale e quello che prendeva più voti veniva eletto.
Anche in quel caso, era sempre nelle stanze chiuse delle segreterie di partito che si decideva e si nominava gran parte degli eletti: i più potenti e i più fedeli si "infilavano" nei collegi più sicuri (l'esempio più eclatante fu la nomina di Di Pietro nel feudo rosso di Barberino del Mugello, dove il PCI prima e i DS poi prendevano l'80% dei consensi), i meno influenti venivano mandati a combattere nei collegi più in bilico.
Esattamente come avviene oggi, dove i capicorrente, i potenti, le amanti, vengono messi in cima alle liste bloccate e poi a man mano a scendere i politici meno influenti.
Il responsabile organizzazione e il segretario di partito, sia con il mattarellum che con il porcellum, hanno sempre avuto a disposizione una tabella di quattro fasce (blindato, abbastanza sicuro, incerto, riempilista) nelle quali inserire i politici da mandare o non mandare in Parlamento.
Per me è un imbroglio e per questo ho deciso di non firmare.
L’avrei fatto volentieri per il referendum proposto da Passigli e del politologo Sartori: un referendum abrogativo che avrebbe permesso agli italiani di scegliere liberamente i propri rappresentanti.
Tutto ciò in barba al richiamo all'ordine di Bersani («le leggi elettorali si fanno in Parlamento e il gruppo dirigente deve rispettare la posizione» della segreteria) stretto come al solito fra due fuochi!!!
Ed intanto che il Pd è sempre meno unito .... continueremo a “ciucciarci” Berlusconi
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