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8 ago 2011

Alle urne deve tornare il voto di preferenza

UNA PROPOSTA dell'Udc verso il PDN  «Alle urne deve tornare il voto di preferenza»

«Il primo passo per riavvicinare la gente alla politica è reintrodurre il voto di preferenza alle elezioni dei parlamentari». Il gruppo consiliare dell'Udc ha depositato a Palazzo Barbieri un ordine del giorno da discutere in Consiglio comunale che invita il sindaco a sollecitare le istituzioni nazionali a sbloccare una proposta di legge che modifica l'attuale sistema elettorale. L'iniziativa è stata presentata da Stefano Marzotto, segretario provinciale Udc, dal consigliere comunale e regionale Stefano Valdegamberi e da altri esponenti del partito. La proposta di legge è stata depositata due anni fa sia in Consiglio regionale che alla Camera.
«Attualmente il primo "partito"», osserva Marzotto, «è purtroppo quello degli astenuti, che aumenta sempre di più poiché la gente vive la! politica come lontana dalla propria vita, a partire dal fatto che con l'attuale legge elettorale non può nemmeno indicare il candidato; se non abbattiamo questi steccati rischiamo il default del sistema democratico». Per Stefano Valdegamberi «Abbiamo partiti che non fanno mai i congressi e si affidano a investiture di stampo feudale, mentre l'Udc», aggiunge, «promuove una politica dal basso. Sfido quindi gli amici di entrambi gli schieramenti: si tratta di approvare una semplice legge ordinaria che è insabbiata da due anni».E.S.


A seguire l'o.d.g. che verrà presentato a sostegno della proposta
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Proponente: _________, consigliere comunale gruppo ____

REINTRODUZIONE DELL’INDICAZIONE DEL VOTO DI PREFERENZA PER L’ELEZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Il Consiglio Comunale di ________

PREMESSO CHE
- La legge di riferimento per regolare l’elezione della Camera dei deputati è il Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche;

- Tale testo di legge è stato di recente modificato dalla legge 21 dicembre 2005, n. 270, che ha introdotto importanti e sostanziali modifiche, tra cui l’eliminazione del voto di preferenza per l’elezione della Camera dei Deputati;

- A seguito di tali modifiche, il voto per l’elezione alla Camera dei Deputati può essere espresso dagli elettori soltanto in favore di liste bloccate di candidati concorrenti, cui vengono distribuiti i posti ottenuti dalla lista di appartenenza in base ad un criterio di ordine di lista; non è consentito invece in alcuna forma il voto diretto o un’indicazione rispetto ai singoli candidati da parte degli elettori;
CONSIDERATO CHE

- Nella volontà dei padri Costituenti vi era la libertà da qualsiasi vincolo di mandato per gli eletti, volendo con ciò garantire che essi agissero nella piena indipendenza, rispondendo semmai al popolo e non a partiti o associazioni;

- La conseguenza dell’eliminazione dell’istituto del voto di preferenza è che, nei fatti, a decidere dell’elezione o meno dei candidati sono perlopiù coloro che stilano le liste, decidendo l’ordine di inserimento dei candidati; a decidere sono quindi in sostanza i partiti, i loro leader e i loro organi; non più, invece, i cittadini;

- Tale situazione lede gravemente il nesso di rappresentatività che dovrebbe andare a crearsi tra i cittadini-elettori e gli eletti, che agli occhi della popolazione appaiono e sostanzialmente sono – piuttosto – dei nominati dal partito;

- Tale situazione acuisce il distacco tra il cittadino-elettore e l’eletto, in quanto il cittadino, pur volendo votare un partito, non ha alcuna possibilità di influenzare l’elezione di un certo candidato; allo stesso modo il candidato sa di dovere la propria elezione, soprattutto, a chi l’ha messo in lista in una posizione utile. Ciò può far sì che gli eletti considerino più importante il legame con i propri partiti e i propri leader politici che non con i propri elettori e con il proprio territorio; l’influenza di una simile condizione sullo svolgimento delle attività parlamentari non può che essere considerevole e nefasta.

- Tale situazione, inoltre, frustra fortemente la possibilità concreta dell’emersione di una nuova classe politica che, anche se supportata dalla popolazione, non può competere che limitatamente con le strutture e le dinamiche interne ai partiti; con il voto di preferenza, invece, si consente al cittadino di scegliere anche che chi desidera, tra gli esponenti di uno stesso partito, vada a rappresentarne le sue idee e le sue istanze e quindi, di fatto, tale libertà di scelta rende possibile il ricambio della classe politica.
DELIBERA
a. di sottoscrivere i sovraesposti principi in tema di necessario collegamento democratico tra i cittadini elettori e i Deputati, in particolare grazie all’istituto del voto di preferenza;

b. di dare il proprio appoggio ideale alla proposta di legge di iniziativa regionale ____n° ____ del ___/__/11___, presentata dai consiglieri___________, che mira alla introduzione di un doppio voto di preferenza nelle elezioni per la Camera dei Deputati;

c. di sollecitare coloro che abbiano cariche politiche di livello regionale o nazionale, residenti o eletti in circoscrizioni che comprendono questo Comune, a perorare tale causa nelle assemblee in cui siedono, tramite il voto ad essa favorevole alla sopraccitata proposta di legge;
IMPEGNA
il Sindaco ad inoltrare copia del presente Ordine del Giorno approvato, chiedendo ai destinatari la loro opera di supporto a tale causa, a: 1) la Presidenza della Repubblica; 2) la Presidenza del Consiglio; 3) la Presidenza della Camera dei Deputati; 4) La Presidenza della Regione ______; 5) la Presidenza del Consiglio Regionale della Regione ______; 6) Le segreterie nazionali dei partiti presenti in Parlamento; 7) i Consiglieri Regionali e i Parlamentari residenti o eletti in circoscrizioni che comprendono il Comune.













______Nome e Cognome________

Consigliere Comunale del Comune di ___________ - Gruppo consiliare

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