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14 ott 2010

COSTI DELLA POLITICA: Le Circoscrizioni salvano il Bilancio dello Stato

In questi giorni la stampa locale ha evidenziato il rischio che le Circoscrizioni non riescano più a deliberare per mancanza di numero legale.
La disaffezione deriverebbe dal fatto che i Consiglieri non vedono più remunerato la loro partecipazione con il compenso di 51 E (38 E netti).
L’assenteismo, pare, si verifica in modo particolare nelle Commissioni. Presumo che, presto, anche qualche Consiglio rischi di non poter più garantire continuità nella maggioranza.

LA QUESTIONE SULLA STAMPA LOCALE



Tutto ciò in conseguenza di una norma dell’ultima Finanziaria che, dopo aver sbandierato ai quattro venti la volontà di tagliare i costi della politica ( abolizione Province ecc.), si è limitata a ridurre del 10% lo stipendio dei Parlamentari che verranno eletti e a togliere il compenso ai Consiglieri di Circoscrizione, tanto per dare un po’ di fumo negli occhi e dimostrare di voler perseguire lo scopo.
Secondo me l’impegno politico è un servizio civico (una passione,come la definisce il Presidente Spada) a cui più o meno tutti i cittadini dovrebbero contribuire, ovviamente in forma di volontariato, salvo il rimborso delle spese quando sostenute.
Diversamente da ciò durante questo mia breve esperienza, ho avuto modo di verificare che, anche a livello locale, molti prestano la loro attività politica in modo continuativo, per anni e ovviamente in modo professionale. Se a va male, un posticino ben remunerato in qualche Ente è sempre assicurato.
Leggiamo tutti senza, ahimè, indignarci più di tanto le notizie dei megastipendi per i presidenti , i direttori generali, i manager e consiglieri delle aziende pubbliche, avallati dall’amministrazione comunale.
Volendo rimanere nell’ambito Circoscrizionale è vero che i lavori si sono rallentati.
Anche nella nostra Circoscrizione, ultimamente, qualche riunione di Commissione è saltata per mancanza di numero legale, nonostante il regolamento preveda che sia sufficiente la sola presenza di un terzo dei Commissari (5 su 15).
Leggo sulla stampa che il nostro Presidente, al fine di garantire una maggiore presenza, propone di ridurre il numero delle Commissioni, pensando di diminuire gli impegni dei Commissari
Per quanto mi riguarda eviterei l’accorpamento in quanto il lavoro delle Commissioni ( a parte quella sulla Sicurezza.. ) si sono mostrate utili e funzionali ai lavori del Consiglio.
Come ho avuto modo di considerare in una mia precedente interpellanza, suggerirei al Presidente di sensibilizzare quei gruppi politici, in particolar modo alcuni della sua maggioranza, ad evitare di designare come Commissari, quasi esclusivamente, i propri Consiglieri nonostante il Regolamento preveda la designazione a Commissari di comuni cittadini.
L’intento ovviamente è quello di allargare e favorire la partecipazione attiva a tutti.
Tra l’altro forse non tutti sanno che una norma aberrante prevedeva, ancor prima dell’ultima Finanziaria, che il gettone fosse riconosciuto solo a quei Commissari che sono anche Consiglieri della stessa Circoscrizione e non ai comuni cittadini. Un cambiamento in tal senso sarebbe un’ottima occasione per tentare di avvicinare anche i giovani alla gestione della cosa pubblica. Andrea Salandra
Dal Corriere di Verona del 10-10-10 di Laura Lorenzini
Niente paga, commissioni dimezzate Effetto Calderoli: i politici lavorano gratis. « Mortificati »
VERONA — Commissioni in caduta libera, sedute convocate via mail, Consigli che saltano per mancanza del numero legale. Eccole qua, le circoscrizioni al tempo dell’austerity: niente gettoni, no party. La cura dimagrante del ministro Roberto Calderoli, che ha sforbiciato soldi e poltrone agli enti locali, sta sortendo effetti lampanti: con i rimborsi azzerati, negli otto parlamentini colano a picco le presenze dei consiglieri, insieme alla voglia di stare in prima linea per i propri quartieri. « Si sentono mortificati » , riassume Matteo Gelmetti, presidente del centro storico.
Da maggio i consiglieri lavorano gratis et amore dei. Il gettone di 51 euro lordi a presenza è stato depennato. Effetto della legge finanziaria, che ha recepito una prima parte di riforma con tagli di poltrone e di emolumenti. E in attesa che arrivi la scure per consiglieri e assessori comunali e provinciali ( a giorni è atteso il decreto attuativo), i primi a fare le spese della dieta sono i rappresentanti circoscrizionali. Sanculotti, più che casta, con indennità altalenanti tra i 70 e i 200 euro al mese, che sono state totalmente azzerate. E l’impegno va scemando. Vittorino Formenti, vicepresidente pidiellino dell’Ottava circoscrizione, allarga le braccia: « Ci stiamo barcamenando. Dopo il taglio, c’è stato un tonfo nelle presenze. Comprensibile. C’è gente che arriva da Vendri e da Grezzana. La benzina costa, chi glielo fa fare senza uno straccio di rimborso? Ingiustizia palese: a noi stringono la cinghia, mentre certe società partecipate continuano a scialacquare » . Luigi Butti, presidente filo-tosiano della commissione viabilità in Prima circoscrizione, conferma: « Le sedute sono in calo del 60-70 per cento. Qualcuna è stata sospesa in mancanza del numero legale. C’è una disaffezione dei consiglieri. Potevano tagliare i viveri a quelli provinciali, che sono inutili. Ma quello è il parcheggio degli amici » . In Quinta l’ultimo Consiglio è saltato per mancanza del numero legale. E in un mese si è riunita una sola commissione. « E’ sparita la progettualità - ragiona Andrea Magro, capogruppo del Pd -. Ma a noi sorge un dubbio: è il disinteresse per la mancanza di gettoni o i troppi impegni provinciali del presidente Fabio Venturi? » . Lo stesso dubbio attanaglia i consiglieri di opposizione della Seconda, insorti dopo che il presidente Alberto Bozza, capogruppo del Pdl in Provincia, ha invitato a sbrigare via mail una riunione di capigruppo. Sbottano Mario Gianelli e Diego Zardini, del Pd: « Pazienza che adesso il numero legale nei Consigli dobbiamo garantirlo noi, perché la maggioranza è latitante. Ma le riunioni virtuali sono il colmo » . Bozza li accusa di strumentalizzazioni: « La disaffezione c’è, ma io ho proposto solo di razionalizzare i lavori. E cioè di fare commissioni e Consigli più concentrati: se l’odg è striminzito, inutile perdere tempo. In questa situazione, l’importante è non penalizzare i cittadini » . Mauro Spada, presidente della Sesta, propone un accorpamento delle commissioni: « Ne abbiamo dieci e fatichiamo a raggiungere i numeri. Dimezziamole. Per il resto, inutile girarci attorno: la politica è passione. Con o senza gettoni, chi ha voglia si dia da fare » .

LA MIA SECONDA INTERPELLANZA PRESENTATA GIA’ NEL LUGLIO DEL 2008
Al Signor Presidente della Circoscrizione 6 geom. Mauro SPADA
Oggetto: INTERPELLANZA CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA
In questi giorni la stampa locale ha rilanciato lo scandalo dei megastipendi per i presidenti , i direttori generali, i manager e consiglieri delle aziende pubbliche, avallati dall’amministrazione comunale. La stampa ha inoltre sottolineato l’esagerato ricorso a onerose consulenze esterne da parte del Comune di Verona.
1. preso atto che, se fosse vero, tale comportamento oltre che palesemente contrario alle indicazioni governative tese a ridurre i costi della politica, sarebbe anche in netta contraddizione con le continue e giuste denunce che questa stessa amministrazione, durante la campagna elettorale, ha presentato;
2. considerato che, ella Signor Presidente, non ha mai ritenuto opportuno di rispondere ad analoga interpellanza presentata il 14 gennaio 2008 e tanto meno di giustificare la mancata risposta
3. convinti che la politica debba essere intesa come servizio ai cittadini e non come professione,
RIPROPONGO LA RICHIESTA DI SAPERE
Se ella, in quanto Presidente della Sesta Circoscrizione, ritiene opportuno di attivarsi, e in che modo, affinché nel suo piccolo anche la nostra Circoscrizione possa, per quanto possibile, limitare i costi della politica.
Più specificatamente le chiedo se non ritiene di intervenire sul fatto che alcuni gruppi politici, in particolar modo quelli della sua maggioranza, designano, quasi esclusivamente, i propri Consiglieri a partecipare alle riunioni di Commissioni. Questo comportamento incide notevolmente sui costi della politica a discapito della partecipazione attiva alla vita della Circoscrizione.
Nonostante le indicazioni riportate dall’art. del Regolamento, la partecipazione attiva da parte dei cittadini viene invece continuamente osteggiata o quasi mai presa in considerazione. Ricordo l’atteggiamento della sua maggioranza in occasione della discussione della destinazione d’uso della Ceolara: ha ignorato volutamente le proposte che numerose associazioni e cittadini sensibili avevano presentato sull’argomento.
Si allegano dei dati e dei grafici, ricavati e dedotti dal numero di presenze registrate da ognuno dei Consigliere della Sesta in questo primo anno di amministrazione.
Si prega di fornire una risposta SCRITTA e di darne COMUNICAZIONE IN CONSIGLIO
Verona, 10 luglio 2008 Andrea Salandra Gruppo Misto




DALLA CRONACA del 4 novembre 2010
La momtagna partorisce un topolino ...... ( titolo del sottoscritto)
MUCH ado about nothing” diceva il Bardo inglese: tanto rumore per nulla. O quasi. Dopo giorni e giorni di proclami e di annunci di battaglia, la giunta comunale ha approvato ieri mattina, senza alcuna opposizione e all’unanimità, la proposta fatta fin dall’inizio dal sindaco Flavio Tosi per la “limatura” degli stipendi a due dirigenti di enti pubblici. Il nuovo direttore di Agsm, Gianpietro Cigolini, passerà quindi da uno stipendio lordo annuo di 240mila euro, ad un’entrata di 216mila. Il suo collega all’Amia, Alfonsino Ercole, scenderà invece del 10 per cento, passando da 220mila euro a 209mila, euro più euro meno.


Ad entrambi non sarà toccato il cosiddetto “premio incentivante” (72mila euro l’anno per Cigolini, 44.342 per Ercole) che invece il PdL, per bocca di Massimo Giorgetti, affiancato in conferenza stampa da Giancarlo Conta e dai capigruppo Salvatore Papaia e Ciro Maschio, aveva proposto, sic et simpliciter, di azzerare.

Tutti gli altri direttori di enti (APT, AMT, AGEC, Serit, VeronaMercato e via dicendo) manterranno inalterata la loro retribuzione, essendo fermamente protetti, ha spiegato l’assessore comunale Enrico Toffali, da contratti a tempo indeterminato di natura privatistica.

La decisione è stata presa dalla giunta all’unanimità, senza la minima obiezione da parte di alcuno.

Proprio ieri mattina il PD aveva intanto chiesto di dimezzare i compensi dei direttori di Agsm e Amia e di tagliare drasticamente tutti gli stipendi dei vertici delle aziende, riportandoli al di sotto di quanto incassano i dirigenti d’area del Comune di Verona. “Altrimenti - aveva spiegato Roberto Uboldi – sarebbe come se il direttore di una filiale della Fiat prendesse uno stipendio superiore a quello di Marchionne.”

Marco Vitale

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