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25 ott 2010

I SONDAGGI:al terzo polo un discreto pacchetto di consensi

(da La Nuova Venezia del 24 ottobre 2010)
MOGLIANO VENETO. I sondaggi accreditano al terzo polo un discreto pacchetto di consensi ma il cammino verso la nuova alleanza non sarà privo di ostacoli. La prima conferma giunta ieri dall'affollata assemblea dell'Udc veneta, dove Pier Ferdinando Casini ha bocciato sonoramente la candidatura di Luca Cordero di Montezemolo a leader del cartello riformista.

Ne abbiamo abbastanza di uomini della provvidenza che evocano
suggestioni ma non risolvono i problemi politici: parole che equivalgono a una doccia fredda per i partner di Verso Nord e Alleanza per l'Italia, gli artefici della candidatura "ferrarista" gradita anche a Futuro e Libertà.

A Villa Braida, in verità Casini, ha lanciato un progetto che va addirittura oltre la sommatoria elettorale delle sigle centriste. E' il Partito della Nazione, un soggetto ancora nebuloso che Casini delinea così: Guardiamo a tutti coloro che constatano il fallimento del bipolarismo e delle politiche attuali, Pd e Pdl sono in uno stato confusionale ma anche lì c'è qualcuno che sta ragionando e non
partecipa alla demonizzazione del polo moderato di centro. Ieri Franceschini ha invitato ad avviare un dialogare con questa realtà, che gi esiste, inclusiva e sta decollando.

Drastico, con un cenno autocritico, il giudizio sul Governo: Vogliamo che concluda la legislatura perchè non ci siano pi alibi, tutti devono rendersi conto di ci stato fatto davvero, ciò quasi nulla. Se Berlusconi e Bossi punteranno a un auto-ribaltone, alla scorciatoia del voto anticipato, noi avremo il dovere, in un momento
di crisi drammatica dell'economia e della finanza internazionale, di dare un governo al Paese con tre priorità: lavoro, fisco e legge elettorale. Addio per sempre al Cavaliere, allora: Io ho sbagliato, 15 anni fa ero convinto che l'avventura berlusconiana potesse in qualche modo assorbire le anomalie legate al suo leader. Poi mi sono accorto che pi il tempo passava pi si moltiplicavano le anomalie.

Federalismo (Un affastellamento di centri di potere), ronde (Una barzelletta), rifiuti campani e ricostruzione all'Aquila (La fine di un bluff), Piano casa (Neanche un mattone in pi), Di Pietro e Santoro (Spargono veleni per professione): il centrista spara ad alzo zero. Ma l'ovazione la raccoglie quando a appello ai valori cattolici: Io non sono un bigotto ma il turismo macabro nel paese di Sarah dimostra come la caduta del senso religioso, della spiritualità, abbia effetti devastanti nell'etica dei comportanti, nella tenuta civile della comunità

E il Veneto? Qui stata dura decidere di andare soli, ringrazio Antonio De Poli, ha lottato contro tutti. Abbiamo rinunciato al potere, abbiamo perso qualche saltimbanco attaccato alle poltrone, ma ne siamo usciti a testa. Adesso la Lega si sente padrona, fa la voce grossa e si piglia tutto. Ma la prossima volta le faremo una bella sorpresa. E' una promessa.

Evocato, De Poli sale in cattedra e si scaglia contro i padani che comandano a Palazzo Balbi: Il Veneto attraversa la crisi pi grave dal dopoguerra, decine di migliaia di persone senza lavoro, imprese e negozi che chiudono. E Zaia, dopo mille promesse elettorali, cosa fa?
Aumenta le tasse e fa tagli indiscriminati, incapace com' di compiere una sola scelta concreta utile alla nostra regione. Finirà che dovremo emigrare, come i nostri nonni, ma stavolta ci ricacceranno gridandoci "veneti leghisti e razzisti tornate a casa vostra". Per evitarlo dobbiamo invertire la rotta e aprire il
laboratorio politico veneto. Fare le primarie delle idee.

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