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25 gen 2011

CENSURA: "PESO EL TACON DEL BUSO"

Due-tre ore di discussione per rendersi conto che "nonostante tutto" siamo ancora ( meno male !!) in una Repubblica democratica.
Due settimane per leggersi un Regolamento e capire che ad  un Consigliere non può essere vietato inviare ad altri, per conoscenza, copia delle interrogazioni rivolte al proprio Presidente.
Non avendo altro a cui appellarsi sono stato invitato però ad inoltrarle direttamente a Palazzo Barbieri... a mie spese !!
Una parziale e pasticciata marcia indietro (“Peso el tacon del buso” .. insomma): nelle premesse e nell’oggetto si parla pur sempre di “censura”, nelle conclusioni si richiama ancora il rispetto del Regolamento che, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, io non ho mai disatteso.

Questa è la politica ... e poi si meravigliano se la maggior parte degli italiani se ne disinteressa !!!
(il documento riportato sopra è stato approvato dai 13 consiglieri della maggioranza. I colleghi delle minoranza, che con passione hanno sostenuto questa piccola battaglia, hanno ovviamente votato contro.. e per questo li ringrazio)  Per chi si fosse preso la prima puntata leggere il post pubblicato precedentemente

L'articolo apparso sul giornale L'Arena il 26 Gennaio 2011

BORGO VENEZIA. Richiamo a Salandra, ma intanto è emerso il problema della destinazione
Centro Tommasoli, un caso in circoscrizione
Un consigliere di minoranza si rivolge a Tosi per denunciare che i giovani non lo usano. «Non poteva farlo». E scatta la censura

Che il Centro Tommasoli di Borgo Venezia, nato sulle ceneri dell'ex scuole Perini, ancora non soddisfi le esigenze dei giovani del quartiere è un dato di fatto. Ma, a giudicare dal fermento che ha preso piede nelle ultime due sedute del consiglio della sesta circoscrizione, e che ha comportato una mozione di censura nei confronti del consigliere di gruppo misto Andrea Salandra, c'è modo e modo per renderlo noto all'amministrazione.
La querelle prende il via dall'interrogazione a risposta scritta sul funzionamento del Centro che, il 2 gennaio
scorso, Salandra ha rivolto al presidente di sesta, Mauro Spada e - questo il punto contestato e sollevato dal consigliere di sesta di An Valerio Di Dio - per conoscenza anche al sindaco Tosi e agli assessori Alberto Benetti e Enrico Corsi. In questo modo Salandra risulta reo di non essersi attenuto all'articolo 27 del regolamento dei consigli di circoscrizione secondo cui, in sostanza, spetta al consiglio di circoscrizione rivolgersi a sindaco e assessori, e non ai singoli consiglieri. «Salandra è libero di rivolgersi agli assessori o il sindaco tramite un consigliere comunale», precisa Di Dio, «ma non infrangendo il regolamento. Così facendo svuota di significato non solo la figura del consigliere ma anche quella del consiglio stesso. E lo stesso ha fatto con l'interpellanza sul traforo inviata per conoscenza agli assessori Corsi e Sboarina».
Ma la censura, secondo un ulteriore articolo del regolamento, può arrivare solo dal presidente di circoscrizione. «La mozione di censura è stata votata e approvata», precisa Spada. «È di un richiamo formale, una sorta di cartellino giallo. Se Salandra si ostinerà a inviare simili interpellanze, io smetterò di accettarle, visto che, come ho riferito in consiglio, lo stesso Benetti mi ha richiamato all'osservanza del regolamento». Non si tratta quindi di questo o quel contenuto, il problema pare tutto nella forma: per chiedere l'attenzione dell'amministrazione c'è un iter preciso da seguire. «Per me è stata un'esperienza amara», fa sapere Salandra al termine della vicenda. «Sono state perse tre ore tra venerdì scorso e lunedì, che avrebbero potuto essere dedicate a questioni ben più importanti. Da quando sono stati aboliti i gettoni di presenza, per la minoranza è sempre più difficile esercitare la propria funzione di controllo. Quello che faccio è a buon fine e per aiutare la circoscrizione a sollecitare Palazzo Barbieri. Sarà di sicuro un caso, ma dopo la mia interrogazione sul funzionamento del Centro Tommasoli, sembra che le acque si stiano smuovendo e anche il ripristino delle strisce pedonali di fronte alla sua entrata è già stato effettuato. Il mio compito in fondo è questo».
Dal giornale L'Arena -  di Martedì 01 Febbraio 2011 LETTERE Pagina 21
CENSURE  
Libertà di corrispondenza
Mi riferisco all'articolo apparso mercoledì 26 gennaio (Centro Tommasoli. Un caso in
circoscrizione) per precisare che, nonostante i tentativi goffi, nessuna censura è stata fatta nei
miei confronti, in quanto, ed è bene precisarlo, non c'erano i presupposti. Il provvedimento non
avrebbe avuto senso in quanto, in democrazia, non può essere vietato ad un Consigliere di
inviare (non rivolgere) al proprio Sindaco e/o Assessore una copia delle proprie interrogazioni:
sono convinto che fra gli Assessori non manchino persone disposte e sensibili a conoscere i
problemi del Quartiere. La libertà di corrispondenza è garantita anche dalla Costituzione. Questo
lo voglio dire a tutela della dignità e del buon nome di coloro nella politica si impegnano per spirito
di servizio.
Andrea Salandra
Consigliere della Sesta Circoscrizione
VERONA

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