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19 gen 2011

CIRCOSCRIZIONE: UNA PROPOSTA DI CENSURA

"CENSURA"
Tutto per colpa dell'interrogazioni sul Traforo e sul Tommasoli oltre che di un servizio apparso sul giornale L'Arena
( Leggi sino in fondo... Grazie. Sono graditi commenti. Purchè rispettosi delle persone !!)
Nonostante l’accurato appello di tutti i consiglieri di minoranza, la maggioranza di centro destra di B.go Venezia prova a votare la censura nei confronti del consigliere Salandra ma non si accorge di non avere il numero legale. Ci riproveranno lunedì 24 gennaio...non ci sono dubbi !!!
Secondo Di Dio, proponente della censura, un Consigliere che invia p.c. le interrogazioni anche agli assessori, svuota di fatto il proprio ruolo.

Attaccandosi all’art 27 del Regolamento “ciascun Consiglio di Circoscrizione può rivolgere interrogazioni al Sindaco” estendono la sua applicazione al fatto che al Consigliere, non solo non viene riconosciuta ( e giustamente) la possibilità di fare interrogazioni, ma nemmeno l’invio di copie per conoscenza.
Tesi confutabile anche dal punto di vista regolamentare, considerato che lo stesso funzionario che ha emanato la circolare ha confermato che il regolamento vieta, come ovvio, di rivolgere direttamente l’interrogazione ma non di portarla a conoscenza.
Il Presidente Spada, dall’alto del suo potere, ha annunciato che d’ora in avanti non risponderà più alle interrogazioni del Consigliere Salandra: i cittadini ringraziano.

I fatti ( per chi ha voglia dei particolari..)
Nel tardo pomeriggio del 10 gennaio, con un SMS, il presidente di Circoscrizione mi notificava, in quanto capogruppo, che nella prossima riunione di Consiglio si sarebbe discusso anche di una proposta di censura a carico del consigliere Salandra. Ma sono io mi sono detto ! Non nascondo la sorpresa e l’imbarazzo.
Censura nel mio vocabolario evoca la condanna di un comportamento fortemente lesivo.
Io a certi valori ancora credo e per certi comportamenti ancora mi indigno !!!
Vediamo qualche definizione presa da Wikipedia
Censura politica: Nei regimi autoritari la censura politica impedisce a individui, associazioni, partiti e mezzi di informazione di divulgare informazioni ed esprimere opinioni contrarie a quelle del potere esecutivo.
La censura fascista in Italia, consistente nella forte limitazione della libertà di stampa, radiodiffusione, assemblea e della semplice libertà di espressione in pubblico ecc.
Censura militare. La censura militare impedisce ai singoli soldati di esprimere opinioni e divulgare informazioni che possano mettere in cattiva luce l'istituzione militare o comprometterne la sicurezza.
Ed infine la censura come dichiarazione di biasimo che credo sia quella riferita al mio caso.
Provo a ripensare cosa mai abbia fatto da meritare questo richiamo.
Interrogo velocemente la mia coscienza e non mi risulta di aver offeso qualcuno o ancora peggio di aver rubato qualcosa.
Tante altre persone ( anche fra quelle che occupano posti e cariche molto più importanti...) hanno colpe ben più gravi della presunta mia e non si preoccupano, perciò concludo: “ io dovrei rovinarmi la serata, per cosa? “
Il mattino seguente, la prima cosa che faccio è passare dagli Uffici della Circoscrizione e quando la funzionaria, oltre alla proposta di censura, mi consegna anche una circolare che riguarda il regolamento del Consiglio, mi tranquillizzo all’istante.
Insomma il mio peccato è stato quello di aver inviato, si badi bene, “per conoscenza” al Sindaco e agli Assessori competenti, due mie interrogazioni sul traforo e sul Tommasoli, rivolte al Presidente di Circoscrizione.. Vatti a fidare di un politico esperto qual è il nostro Presidente che, ad una mia precedente interrogazione sull’inadeguatezza delle strisce pedonali, mi aveva invitato: “da attento e scrupoloso Consigliere quale lei è, invii direttamente le sue missive agli uffici competenti del Comune di Verona”. Bene, mi sono detto, la prossima volta invierò le mie richieste di chiarimento anche agli assessori competenti.
Lascio agli altri tutte le considerazioni del caso.
Mi venga consentito di dire:
1. le interrogazione/ interpellanze ( insomma la richiesta di chiarimenti, delucidazioni e/o denunce di mancanze) danno fastidio a questa Amministrazione del fare, del fare in fretta e possibilmente senza controllo e senza che qualcuno possa mettere in dubbio, in discussione il suo operato. Insomma si accetta malvolentieri il ruolo dell’opposizione che, in democrazia, ha il dovere di denunciare e controllare;
2. in merito al Regolamento, in quanto Consigliere, mi sento limitato rispetto al comune cittadino a cui pure, almeno me lo auguro, è concesso di scrivere al proprio Sindaco o ai propri Assessori ( senza domandarsi, se magari fra questi, ci siano anche Assessori o lo stesso Sindaco a cui può far piacere sapere cosa succede in periferia)
3. rinfrancato dal non avere commesso alcun “crimine”, continuerò nel mio impegno politico a favore del quartiere utilizzando gli strumenti che mi sono concessi, anche se a qualcuno questo può non far piacere. Continuerò a pubblicare tempestivamente sul mio Blog le interrogazioni, senza preoccuparmi che queste vengano lette da qualche giornalista del giornale l’Arena e che questa, poi, pubblichi degli articoli a riguardo... E’ una promessa che mi sento di rinnovare ai miei elettori e a tutti gli amici di B.go Venezia, nonostante la probabile “censura”.
Quando la forma prevale sulla sostanza !!!!
E’ più censurabile il mio comportamento o quello del Capogruppo che, assentandosi dall’apposita riunione del 4 gennaio ( Ufficio di Segreteria), ha di fatto chiesto/preteso l’integrazione dell’o.d.g. causando un notevole impegno dell’Ufficio e aggravio di spesa ?
La verità è che queste interrogazioni, obiettivamente, danno fastidio.
Ma si è mai chiesto il Presidente come mai la minoranza è costretta a presentare interrogazioni per poter proporre, chiedere, ecc.? Perché non c’è spazio per il dialogo, per il confronto.
Tutto viene deciso a livello di riunione di maggioranza e la discussione, l’apporto degli altri non viene mai ascoltato.
C’è anche da considerare che, da quando hanno tolto il gettone di presenza, l’Ufficio di Segreteria il più delle volte viene snobbato e le Commissione vengono riunite sempre meno per paura di non raggiungere il numero legale.
Mi si dica dove e in quale momento noi possiamo esprimer le nostre idee, e perché no il nostro dissenso, la nostra capacità di controllo.
Un disagio, questo, già denunciato su questo blog: vedi  IL RUOLO DELL’OPPOSIZINE IN UN SISTEMA BIPOLARE
CENSURA

A riguardo anche una nota del Presidente Spada pubblicata a commento dell'articolo apparso sul giornale L'Arena

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