Fa ancora discutere la mia interrogazione presentata al Presidente di Circoscrizione ( in fianco la risposta)
L'Arena IL GIORNALE DI VERONA Sabato 26 Febbraio 2011 CRONACA Pagina 13
«Arriveranno i ricorsi» E c'è un giallo sul tracciato «Ma il traforo non si farà».
Ne è convinto il presidente del Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle Alberto Sperotto, secondo cui, proprio adesso che il Consiglio comunale, «come prevedibile», ha approvato la delibera della variante urbanistica eliminando un ulteriore ostacolo all'iter di realizzazione dell'opera, per l'amministrazione inizieranno i tempi più duri. «Ora la discussione passerà da Palazzo Barbieri alle aule del tribunale», insiste Sperotto, consapevole che chi pensava che il Consiglio potesse bloccare l'iter dell'opera non faceva che illudersi. «Fino a oggi per l'amministrazione è stato semplice procedere. Delle 2.800 osservazioni avanzate dai cittadini ne ha accolte soltanto due, e nessuna delle 900 dell'opposizione. Ma ora i cittadini, a partire dagli espropriandi, sono tutto legittimati a fare ricorso». Anche i consiglieri di opposizione, da cui il Comitato si aspetta molto di più di un ruolo di vigilanza sulla realizzazione del passante, poiché “non c'è mitigazione o miglioria che regga a giustificare un'opera che non serve». «Ci aspettiamo che la battaglia per bloccare l'opera vada avanti con loro, che sono i soli a poter presentare ricorso per essersi visto negato l'accesso al piano economico finanziario, un documento fondamentale che racconta come sono stati recuperati i fondi per la realizzazione del traforo».
Insomma, per il Comitato sono evidenti le strade da battere per fermare la realizzazione di un'opera che, a detta dei suoi rappresentanti, «serve solo alla politica, e non alla città». Una tesi più volte ribadita, e presentata giovedì sera, con tanto di dati alla mano, ai cittadini di Borgo Venezia, una delle zone considerate «rosse» e quindi particolarmente sensibili in tema di nuove congestioni prodotte dal futuro passante. Questo nonostante la rassicurazione dell'assessore alla mobilità Enrico Corsi che, in risposta all'interrogazione del consigliere della sesta circoscrizione Andrea Salandra sull'inquinamento a ridosso del traforo, riferisce che il lieve peggioramento rispetto alla condizione attuale «non riguarderà comunque i cittadini della sesta circoscrizione in quanto la nuova arteria sarà, nel territorio, completamente interrata».
Un falso, per il Comitato, evidenziato ai presenti con la presentazione del tracciato del progetto. E un falso anche la tesi – presente nello stesso documento – con cui Corsi sostiene che il traforo porterà beneficio, in materia di emissioni, «a circa l'80 per cento della popolazione di Verona». Precisa Sperotto: «Gli studi rilevano che la riduzione delle emissioni veicolari sarà talmente lieve (si parla dello 0,016 per cent! o) da non poter essere considerata un miglioramento. In realtà il 67 per cento dei cittadini starà peggio. O come oggi».C.BAZ.
L'Arena IL GIORNALE DI VERONA Sabato 26 Febbraio 2011 CRONACA Pagina 13
«Arriveranno i ricorsi» E c'è un giallo sul tracciato «Ma il traforo non si farà».
Ne è convinto il presidente del Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle Alberto Sperotto, secondo cui, proprio adesso che il Consiglio comunale, «come prevedibile», ha approvato la delibera della variante urbanistica eliminando un ulteriore ostacolo all'iter di realizzazione dell'opera, per l'amministrazione inizieranno i tempi più duri. «Ora la discussione passerà da Palazzo Barbieri alle aule del tribunale», insiste Sperotto, consapevole che chi pensava che il Consiglio potesse bloccare l'iter dell'opera non faceva che illudersi. «Fino a oggi per l'amministrazione è stato semplice procedere. Delle 2.800 osservazioni avanzate dai cittadini ne ha accolte soltanto due, e nessuna delle 900 dell'opposizione. Ma ora i cittadini, a partire dagli espropriandi, sono tutto legittimati a fare ricorso». Anche i consiglieri di opposizione, da cui il Comitato si aspetta molto di più di un ruolo di vigilanza sulla realizzazione del passante, poiché “non c'è mitigazione o miglioria che regga a giustificare un'opera che non serve». «Ci aspettiamo che la battaglia per bloccare l'opera vada avanti con loro, che sono i soli a poter presentare ricorso per essersi visto negato l'accesso al piano economico finanziario, un documento fondamentale che racconta come sono stati recuperati i fondi per la realizzazione del traforo».
Insomma, per il Comitato sono evidenti le strade da battere per fermare la realizzazione di un'opera che, a detta dei suoi rappresentanti, «serve solo alla politica, e non alla città». Una tesi più volte ribadita, e presentata giovedì sera, con tanto di dati alla mano, ai cittadini di Borgo Venezia, una delle zone considerate «rosse» e quindi particolarmente sensibili in tema di nuove congestioni prodotte dal futuro passante. Questo nonostante la rassicurazione dell'assessore alla mobilità Enrico Corsi che, in risposta all'interrogazione del consigliere della sesta circoscrizione Andrea Salandra sull'inquinamento a ridosso del traforo, riferisce che il lieve peggioramento rispetto alla condizione attuale «non riguarderà comunque i cittadini della sesta circoscrizione in quanto la nuova arteria sarà, nel territorio, completamente interrata».
Un falso, per il Comitato, evidenziato ai presenti con la presentazione del tracciato del progetto. E un falso anche la tesi – presente nello stesso documento – con cui Corsi sostiene che il traforo porterà beneficio, in materia di emissioni, «a circa l'80 per cento della popolazione di Verona». Precisa Sperotto: «Gli studi rilevano che la riduzione delle emissioni veicolari sarà talmente lieve (si parla dello 0,016 per cent! o) da non poter essere considerata un miglioramento. In realtà il 67 per cento dei cittadini starà peggio. O come oggi».C.BAZ.
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